IL 5 NOVEMBRE LA RAGGI AD AUSCHWITZ CON 128 STUDENTI ROMANI
Trentadue scuole romane per un totale di 128 studenti, accompagnati da 32 docenti partiranno anche quest’anno per il Viaggio della Memoria, organizzato da Roma Capitale nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.
“Roma Capitale ha iniziato da tempo la tradizione dei viaggi della memoria perché è fondamentale conoscere la storia e il passato per essere persone migliori e capire dove stiamo andando”, ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che insieme ai sopravvissuti Sami Modiano e Tatiana Bucci, accompagnerà i ragazzi il 5, 6 e 7 novembre.
“Il viaggio ci porta a calpestare quelle strade e conoscere quei luoghi di cui noi, per fortuna, abbiamo soltanto letto – ha aggiunto Raggi rivolgendosi a una delegazione di studenti oggi presente alla conferenza stampa ai Musei Capitolini – Avremo persone che ci aiuteranno a leggere la storia e riviverla. È un viaggio molto difficile ma il contatto con la durezza di quei luoghi, ci aiuterà a conoscere una realtà che non abbiamo vissuto”.
Un’esperienza che “è importante oggi quanto mai perché assistiamo continuamente a rigurgiti razzisti, fascisti e antiebraici” ha sottolineato la sindaca.
“Quando torneremo dovremo essere in grado di raccontare quanto abbiamo vissuto. I testimoni sono sempre di meno e il vissuto tramandato potrebbe non essere più lo stesso. Sarete testimoni dei testimoni perchè sia di monito per il futuro: quello che è stato, non deve essere più”, Per la prima volta saranno coinvolti, quindi, anche i testimoni dei testimoni: studenti che hanno partecipato a precedenti viaggi della memoria e che quest’anno torneranno per trasmettere la loro esperienza alle nuove generazioni.
“La storia ci chiama a una responsabilità di cui dobbiamo farci carico tutti insieme. Ciascuno può essere protagonista della storia futura se è consapevole del passato.
Ci assumeremo tutti insieme questa responsabilità di comunicare a chi non partecipa quello che abbiamo vissuto”, ha concluso Raggi.
“La responsabilità è quella di ogni individuo di avere consapevolezza degli strumenti per prendere una decisione. Non posso non rivolgere un pensiero a quello che sta accadendo in questi giorni a Roma: aggressioni ingiustificate e marce che si paventano un giorno sì e uno no. Domani potreste essere voi a dover scegliere. Con questo viaggio vogliamo garantire a voi ragazzi e al Paese, un futuro che non sia come quello che altri hanno vissuto sulla loro pelle”, ha spiegato Ruth Dureghello presidente della comunità ebraica di Roma.
Il viaggio della memoria prevede l’arrivo a Cracovia il 5 novembre con visita al quartiere ebraico Kazimierz, alla Sinagoga e ai luoghi legati alla persecuzione. Lunedì 6 ci sarà la visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, mentre martedì 7 il viaggio terminerà nella parte storica di Cracovia.
Le scolaresche attraverseranno i luoghi che “sono stati fonte di esperienze di dolore e sofferenza strazianti – ha raccontato Sami Modiano – Io non credevo di uscire vivo da quell’inferno e quando sono uscito vivo ero quasi moribondo. Con la liberazione il 27 gennaio sono stato preso in cura dai russi e c’è stato il miracolo di riportare in vita uno scheletro. Quando ti rivedi in vita ti chiedi ‘ma perchè io?’ Da una quindicina di anni a questa parte ho trovato una risposta. Mi ero chiuso nel silenzio, ma quello che hanno visto i miei occhi non si può cancellare, morte e sofferenza non si possono dimenticare”.
“Quando 15 anni fa mi hanno proposto di accompagnare i ragazzi al viaggio della Memoria ho trovato una risposta ai miei interrogativi. Se lo faccio e continuo a farlo è perchè c’è un riscontro molto positivo. Malgrado la sofferenza e il dolore lo faccio. Perchè quello che io ho visto non succeda mai più”, ha concluso Modiano.
“Il tema della trasmissione della memoria è centrale per la.costruzione di una comunità fondata sulla coesione e rispetto reciproco. Occorre quindi garantire azioni efficaci a partire dal coinvolgimento delle scuole”, ha sottolineato l’assessore al Sociale e Scuola, Laura Baldassarre a termine della conferenza alla quale è intervenuto anche Mario Venezia, presidente della fondazione Museo della Shoah.