Fatti di Roma

IL’88% DELLE IMPRESE ROMANE NON HA RECUPERATO RISPETTO AL 2019

Il 44 per cento delle imprese a Roma e provincia si aspettava una seconda ondata di contagi, ma il 37 per cento non pensava fosse di tale intensità. Inoltre, l’88 per cento delle aziende non ha recuperato i livelli di attività dello scorso anno. E’ quanto emerge dal decimo report elaborato dalla Camera di commercio di Roma, che si concentra sulla “seconda ondata” del Covid-19 e sulle aspettative degli imprenditori, relativamente alle misure, per affrontare questa situazione. “Ricordiamo – si legge in una nota – che l’osservatorio predisposto dalla Camera di commercio di Roma sta fornendo, da marzo a oggi, un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si sono prestati a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio”. La Camera di commercio di Roma ricorda anche di aver “costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l’impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. La decima indagine è stata somministrata tra il 26 e il 29 ottobre 2020. Le imprese del campione hanno nel 67 per cento dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33 per cento dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6 per cento delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6 per cento ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8 per cento ha oltre 50 dipendenti”.

La fotografia che restituisce l’indagine è quella “di un tessuto produttivo colpito duramente da questa nuova fase di ripresa dei contagi, un tessuto produttivo che con molta fatica stava cercando di reagire e che oggi appare molto più fragile rispetto alla prima fase della pandemia. La quasi totalità delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività pre-covid, e la maggioranza delle imprese intervistate non si aspettava una ripresa dei contagi di tale intensità – spiega la Camera di commercio di Roma -. Le nuove misure previste per contenere i contagi dovrebbero essere per un periodo di tempo molto limitato, e in alcuni casi potrebbero compromettere definitivamente la possibilità di ripresa”. Per quanto riguarda le aspettative sulla fase della pandemia, secondo il report “le previsioni che le imprese avevano formulato relativamente allo sviluppo della pandemia sono quasi equamente distribuite tra chi aveva previsto questa situazione e chi non pensava che i contagi potessero aumentare con tale intensità. Nel dettaglio il 44 per cento delle imprese si aspettava una seconda ondata di contagi come quella che stiamo vivendo, mentre il 37 per cento non pensava fosse di tale intensità, il 19 per cento pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo”.

Secondo quanto rende noto la Camera di commercio di Roma “le imprese affrontano la seconda ondata in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo. L’88 per cento delle imprese non aveva recuperato i livelli di attività dello scorso anno, l’11 per cento aveva recuperato i livelli dello scorso anno e solo l’1 per cento ha registrato livelli di attività superiori. Inoltre, il 67 per cento delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20 per cento”. In merito alle misure per arginare il contagio, “solo il 19 per cento delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio; per il 53 per cento delle imprese occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone di maggior contagio. Per le conseguenze delle misure, il 17 per cento delle imprese pensa che gli attuali provvedimenti possano compromettere definitivamente la possibilità di proseguire la propria attività, mentre per il 57 per cento dei casi le misure di contenimento devono restare in vigore per tempi brevi. Solo il 9 per cento delle imprese ritiene che le misure di contenimento sociale approvate non avranno ripercussioni significative sulla propria impresa. Da segnalare come il 17 per cento delle imprese ritenga che le misure siano necessarie per proseguire l’attività in futuro”.

“I risultati di questo decimo report – dichiara il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti – mettono in evidenza, purtroppo, come il tessuto produttivo romano sia nuovamente e duramente colpito da questa seconda ondata della pandemia. Un rigurgito del virus che va a impattare su una realtà imprenditoriale già indebolita dagli effetti pesantissimi del lockdown dello scorso marzo. Infatti, se 44 per cento delle imprese intervistate si aspettava una seconda ondata di contagi, ben il 37 per cento non pensava fosse di tale intensità e addirittura il 19 per cento, una percentuale non trascurabile, pensava che la diffusione del virus fosse oramai sotto controllo. Le imprese – continua Tagliavanti – affrontano questa seconda ondata in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto allo scenario di marzo: l’88 per cento non ha recuperato i livelli di attività dello scorso anno, cosa riuscita solo all’11 per cento del campione. Non solo, il 67 per cento delle imprese che non hanno raggiunto i livelli dello scorso anno indicano una contrazione del fatturato superiore al 20 per cento”.

Per il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti “ora, in attesa del nuovo dpcm che dovrebbe essere varato domani, va sottolineato come solo il 19 per cento delle imprese pensa che le attuali misure siano sufficienti per contenere il contagio e che per il 53 per cento occorrerebbe fare dei lockdown circoscritti alle zone più colpite. Un dato, poi, che mi preme evidenziare è questo: per il 57 per cento delle imprese le misure di contenimento, anche dure, vanno applicate ma per tempi brevi. Questo vuol dire che il mondo produttivo capisce la situazione di estrema gravità, è pronto a fare ulteriori sacrifici, ma per un periodo limitato e a fronte di congrui indennizzi. In questo scenario, tutte le Istituzioni devono impegnarsi al massimo perché senza le imprese e senza una vera ripresa il futuro di tutti resta precario. La Camera di commercio – conclude Tagliavanti – ha appena rinnovato i suoi organi, nel segno della coesione e dell’unità, ed è quindi pronta a fare la sua parte come sempre, con rinnovato vigore ed energia”.

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