I RITI DELLA SETTIMANA SANTA PRESIEDUTI DA PAPA FRANCESCO
La Settimana Santa, che inizia domenica prossima, prevede il consueto ciclo di celebrazioni presiedute dal Papa, il cui calendario è stato diffuso dalla Sala stampa vaticana.
Il 25 marzo, Domenica delle Palme e della Passione del Signore, oltre che XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù sul tema “Non temere, Maria, perchè hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30), alle 10.00 in Piazza San Pietro il Papa benedirà le palme e gli ulivi e, al termine della processione, celebrerà la messa della Passione del Signore.
Il 29 marzo, Giovedì Santo, alle 10.00 nella basilica vaticana è prevista la messa “del Crisma”, in cui il Papa presiederà la concelebrazione con i cardinali, i patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi e i sacerdoti (diocesani e religiosi) presenti a Roma. Nel pomeriggio, alle 16.00, Francesco andrà in visita al carcere romano “Regina Coeli”, dove celebrerà la messa “in coena Domini” con il rito della lavanda dei piedi a 12 detenuti.
Il 30 marzo, Venerdì¬ Santo, alle 17.00 nella basilica vaticana il Papa presiederà la celebrazione della Passione del Signore, con la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e il Rito della Comunione.
La sera alle 21.15, nello scenario del Colosseo, il Papa presiederà la tradizionale Via Crucis, al termine della quale rivolgerà la sua parola ai fedeli e impartirà la benedizione apostolica.
La sera del 31 marzo, Sabato Santo, alle 20.30 nella basilica vaticana ci sarà la veglia pasquale, in cui il Papa benedirà il fuoco nuovo nell’atrio; dopo l’ingresso processionale in basilica con il cero pasquale e il canto dell’Exsultet, presiederà la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, che sarà concelebrata con i cardinali, i vescovi che lo desiderano e alcuni presbiteri, fino a disponibilità di posti.
Il 1° aprile, Domenica di Pasqua, in Piazza San Pietro alle 10.00 il Pontefice celebrerà la messa. Al termine della celebrazione, dalla loggia centrale della Basilica, impartirà la Benedizione ’Urbi et Orbi’.