I PRONTO SOCCORSO A RISCHIO CON IL NUOVO ACCORDO SULLA MEDICINA CONVENZIONATA
“In questi giorni è in stato avanzato la contrattazione della Medicina Convenzionata presso la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC), che rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale. Per fronteggiare la carenza di medici che si creerà nei prossimi tre anni, la proposta di parte pubblica ai Medici Convenzionati e di Continuità Assistenziale, è di elevare il numero massimo di assistiti a 1800, limite elevabile in deroga di altre 90 unità per i Medici organizzati in gruppi in zone disagiate. Questa proposta è distruttiva sui residui equilibri del Sistema Sanitario e andrà ad influire molto anche sulla mole di lavoro dei medici ospedalieri”.
È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
“La presenza sul territorio dei Medici della Medicina Generale e dei Medici di Continuità Assistenziale – continua Garau – permette agli Ospedali di dedicare tutte le loro energie ai pazienti che necessitano di ricovero. Poiché, però, nei prossimi tre anni sono previsti solamente 1.000 nuovi Medici di Base, a fronte di 10.000 pensionamenti, la loro disponibilità a prestare le cure con immediatezza si ridurrà drasticamente. Quindi, invece di formare altri Medici, il Sistema aumenta il lavoro di quelli già presenti. L’effetto finale sarà un ulteriore aumento di chiamate al 118 e il conseguente aumento dei trasporti d’urgenza verso i Pronto Soccorso che sono già al collasso. Se così dovesse essere, visto anche il probabile esito della trattativa dei Sindacati in sede ARAN, i Medici Dirigenti che si dedicano all’urgenza/emergenza si ritroveranno probabilmente circa 85 € di aumento lordo mensile e tanto lavoro in più”.