I CANDIDATI PER LE PRIMARIE DEL CENTRO SINISTRA SI IMPEGNANO PER UNA ROMA EQUA ED ECOLOGICA
“Tu, noi, Roma. Prendi parte alla rinascita”. Questo lo slogan che accompagnerà la corsa delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco su Roma. “Il centrosinistra sta mettendo in campo una squadra di donne e uomini che vogliono lavorare insieme. A Roma non vogliamo più sbagliare e per questo abbiamo deciso di mettere in campo una squadra per vincere questa sfida”, ha detto Andrea Casu, segretario del Pd Roma, in piazza Albania dove è stata firmata la carta d’intenti delle primarie per una “Roma Capitale del lavoro equa, ecologica ed accogliente”. Presenti tutti i candidati alle primarie: Roberto Gualtieri, Stefano Fassina, Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Tobia Zevi, Paolo Ciani, Cristina Grancio, oltre ai coordinatori della coalizione.
I sette candidati alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma, hanno spiegato i motivi della loro candidatura e l’importanza della carta d’intenti, a margine dell’evento in cui hanno firmato la carta d’intenti delle primarie per Roma Capitale del lavoro equa, ecologica ed accogliente, in piazza Albania a Roma. “Le primarie saranno una bella occasione per aiutare i cittadini a scegliere il candidato e continuare la battaglia del cambiamento – ha detto Roberto Gualtieri per il Pd-. Ci sono candidati di grande valore, donne e uomini che partecipano alle primarie e portano la loro esperienza – ha aggiunto -. La lettera di intenti è un documento che contiene una vera e propria base, partiamo contemporaneamente con una coalizione larga che vogliamo ancora di più allargare e con una condivisione di una idea forte di rilancio di Roma in termini di sostenibilità ambientale, democrazia partecipata, diritti. Questo è un grande vantaggio perché non ci si limita a scegliere la persona che farà il sindaco. Il fatto che condividiamo un documento non banale è un segnale forte di unità. Siamo uniti nella visione e ciascuno porterà il proprio contributo”. (segue).
Stefano Fassina per Sinistra per Roma, ha aggiunto che “bisogna mettere al governo del Campidoglio il punto di vista del lavoro e del sociale. Vanno riqualificati i servizi pubblici a partire dalle aziende partecipate che non vanno privatizzate ma riqualificate, come affermiamo anche nella Carta di intenti”. Tobia Zevi, candidato civico dell’Osservatorio Roma puoi dirlo forte, ha spiegato che “l’obiettivo è centomila elettori romani e romane alle primarie. Dobbiamo farlo sapere, le primarie devono essere partecipate e non sfigate”. Paolo Ciani di Demos, ha sottolineato che “il centrosinistra ha bisogno di una coalizione e siamo una coalizione composita. In città bisogna portare apporto di una parte di associazionismo e chi conosce le persone concretamente e gli aspetti quotidiani di fatica e speranza che spesso in politica è stata dimenticata”. (segue).
Cristina Grancio per il Psi, ha spiegato che si candida alle primarie “per rappresentare la sinistra e il mio è un percorso di coerenza, la mia l’unica candidatura che ha dimostrato rispetto degli elettori. Non è facile mantenere una posizione di coerenza rispetto alle promesse elettorali. Tutti gli schieramenti che hanno governato Roma nei prossimi vent’anni hanno deluso; sulla carta sono tutti bravi, quando poi ti confronti coi poteri si abbassa la testa. C’è bisogno di novità e di persone che hanno coerenza e capacità di governare”. Imma Battaglia per Liberare Roma, ha spiegato “mi candido con il gruppo di Liberare Roma per proseguire il lavoro sui territori, per continuare l’esperienza di Marino, che fu un momento vergognoso di interruzione della democrazia”. (segue).
In riferimento al ritardo di Gualtieri per cui è stata mostrata iniziale insofferenza da parte di alcuni candidati alle primarie del centrosinistra, Battaglia ha aggiunto “devo dire 15 minuti di ritardo da parte di Gualtieri non è una cosa da gentleman. Roma merita rispetto”. Giovanni Caudo, candidato civico e attuale presidente del III Municipio ha concluso dicendo che “Mi candido per dare un’opportunità ai cittadini romani che sono delusi da cinque anni di amministrazione Raggi, che pensano sia necessaria una radicalità delle scelte e allo stesso tempo credono da tempo che le strutture partitiche non siano in grado di compierle”.