GRAFENE, IL TESSUTO ANTI-ZANZARA?
Si chiama “grafene” e un giorno potrebbe servire a confezionare vestiti anti-zanzara. È quanto emerge da uno studio pubblicato su “Pnas” da ricercatori della Brown University americana, finanziato dalla National Science Foundation, riportato dall’agenzia Adnkronos.
Secondo lo studio, il grafene multistrato – da asciutto – risulta impenetrabile al pungiglione di zanzara e al contempo blocca i segnali chimici usati dall’insetto per ‘sentire’ la vicinanza di una preda. La ricerca è stata condotta – riporta l’agenzia – reclutando volontari disposti a farsi pizzicare in nome della scienza: dovevano infilare le braccia in un recinto pieno di insetti allevati in laboratorio in modo da escludere la trasmissione di infezioni. I ricercatori hanno quindi confrontato il numero di punture riportate dai volontari sulla pelle nuda, oppure coperta da una garza o da un film di ossido di grafene rivestito da garza. Il risultato è stato che, mentre sulla cute priva di protezioni o avvolta da una garza le zanzare ‘banchettavano’, sulla pelle protetta dal grafene c’era un morso soltanto.
“Gli insetti non provavano nemmeno ad ‘atterrare’ sulla parte di pelle ricoperta dal grafene – racconta Castilho – semplicemente sembravano ignorarla”.
Gli studi tuttavia dovranno continuare, perché attraverso test successivi gli scienziati hanno verificato che l’ossido di grafene è impenetrabile solamente se asciutto, mentre quando è umido il pungiglione di zanzara può scalfirlo. Il che in effetti potrebbe rappresentare un problema, considerando ad esempio il sudore che con le alte temperature può bagnare i tessuti a contatto con la pelle. L’équipe Usa cercherà pertanto di mettere a punto una tecnica per rendere il materiale – naturalmente traspirante – più duro anche da bagnato. Così da arrivare un giorno ad ‘outfit’ estivi al grafene, a prova di morso.