GLI SPRAR DIVENTANO SIPROIMI ANCHE PER MINORI NON ACCOMPAGNATI
“Lo SPRAR continua ad esistere”, ma cambia nome, diventa SIPROIMI, Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, “in considerazione della più completa e avanzata accoglienza”. Lo spiega il dossier diffuso oggi dal Viminale dove si spiegano le ragioni e gli obiettivi del decreto immigrazione, convertito in legge. “Viene mantenuta e confermata la sperimentata e proficua modalità di accoglienza integrata che vede i sindaci protagonisti nella proposizione e definizione delle progettualità”. Attualmente “la rete degli enti locali aderenti allo SPRAR è notevolmente cresciuta e, ad oggi, il SIPROIMI conta su 877 progetti finanziati, per 35.881 posti, con 1.825 comuni interessati e con più di 27 mila persone in accoglienza”.
Inoltre il sistema di accoglienza “non subirà un ridimensionamento né in termini quantitativi, né qualitativi, anzi si consoliderà ulteriormente come struttura specialistica, dedicata ai percorsi di integrazione e inclusione sociale, volti a consentire a chi rimane in
Italia di raggiungere una propria autonomia, e a offrire a chi gode di un permesso di soggiorno per esigenze umanitarie una qualificata assistenza”.
“Nel SIPROIMI – chiarisce il dossier – continueranno ad essere assicurati un complesso di servizi e di attività, con una più strutturata assistenza integrata sul territorio”. Non solo, “nel SIPROIMI potranno confluire i minori stranieri non accompagnati – in aggiunta ai 2.467 già ospitati – che oggi sono accolti, con molte difficoltà, innanzitutto dai comuni (circa 8.860) e, in via residuale, nei centri di prima accoglienza FAMI (circa 326) o nei centri temporanei attivati dalle prefetture (circa 185)”. Le nuove norme, sottolinea il dossier, “non hanno apportato modifiche in ordine alla possibilità di permanenza nel sistema della prima accoglienza (CARA, CAS, ecc.) dei titolari di permesso umanitario”.