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GIOVANI ITALIANI I PIU’ FUMATORI E PENULTIMI PER ATTIVITA’ FISICA

bimbo obeso


Una salute tutto sommato buona che rischia di peggiorare nel tempo e i numeri dell’Ocse sugli italiani, oltre a confermare il problema, aprono la porta a diverse inquietudini. Difatti, secondo il rapporto ‘Health at a Glance’, che prende in esame tutti i 35 Paesi industrializzati, l’elevata attesa di vita che contraddistingue la Penisola potrebbe essere messa a repentaglio dalle cattive abitudini degli adolescenti, sempre più accaniti fumatori, avversi all’attivita’ fisica e alla salubre dieta mediterranea dei genitori che invece, mediamente, si mantengono in egregia forma.

Il mix con l’invecchiamento della popolazione, destinato ad accentuarsi, richiedera’ un ri-orientamento dei servizi sanitari nel senso della prevenzione e delle cure assistenziali sul territorio che ora “sono sottosviluppate rispetto agli altri Paesi Ocse”.

Gli adolescenti italiani sono quelli che fumano di piu’ in tutta l’area industrializzata: sono il 21% a non poter fare a meno della sigaretta, 10 punti oltre la media. Sono penultimi per il tasso di attivita’ fisica, praticata solo dall’8% (e tra le ragazze e’ ancora piu’ basso) contro il 14% Ocse e il 22% dei super-atletici coetanei canadesi. Insomma, e’ il ritratto degli ‘sdraiati’, consacrati anche dalla letteratura. Non sorprende, quindi, che il tasso di sovrappeso e obesita’ tra gli adolescenti in Italia sia elevato: l’Ocse lo stima al 15,5%, aggiungendo che secondo fonti nazionali e’ ancora piu’ alto.

Tra gli adulti, invece, il tasso di obesita’ e’ del 9,8% contro il 19% Ocse (e l’inquietante 33% che accomuna Usa e Messico), l’abitudine alla sigaretta e’ addirittura inferiore (20%) e il consumo di alcol relativamente contenuto (7,7 litri l’anno contro i 9 Ocse). Soprattutto, sono le sane abitudini alla base dell’alimentazione degli adulti italiani (il 76% mangia quotidianamente frutta e il 61% verdura) ad essere scarsamente praticate dai loro figli, visto che solo un adolescente su tre mangia frutta o verdura ogni giorno.

L’insalubre stile di vita dei ragazzi italiani li predispone quindi a un peggioramento della salute con l’andare degli anni. Una prospettiva che diventa ancora piu’ preoccupante se inserita nell’orizzonte di invecchiamento della popolazione. Attualmente in Italia l’attesa di vita alla nascita e’ di 80 anni per gli uomini e di quasi 85 per le donne.

La Penisola e’ gia’ il Paese europeo con il maggior numero di ultra-65enni (il 22%), con un’attesa di vita di circa 20 anni, ma solo 7,7 anni saranno in buona salute contro i 9,4 della media Ocse. Nel 2050, inoltre, gli over-65 in Italia saranno quasi il 35% e gli over-80 saliranno dal 6,5% a quasi il 15% della popolazione.

Un trend che aumentera’ la necessita’ dei servizi di assistenza a lungo termine ma gia’ ora solo il 29% degli ultra-65 italiani dice di essere in buona salute contro il 44% medio Ocse e lo strabiliante 85% dei neo-zelandesi; il 38% lamenta una qualche limitazione nelle attivita’ quotidiane, uno dei dati piu’ alti dell’Ocse. La demenza che ora affligge 22 persone su 1.000 in Italia, nel 2037 dovrebbe colpirne 34 (media Ocse 23) e purtroppo, peggio di nuovo è solo il Giappone con un’incidenza peggiore.

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