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GIORNATA MONDIALE RISPARMIO: FURLAN (CISL), “BANCHE SIANO PROTAGONISTE DELLA RIPRESA ECONOMICA”

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“Più credito all’economia e meno agli amici: le banche devono decidere se vogliono davvero essere protagoniste di una ripresa economica del Paese”.

Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario confederale della Cisl, Annamaria Furlan ed il Segretario generale della Fiba Cisl, Giulio Romani che lanciano la sfida al settore creditizio italiano in occasione della giornata mondiale del risparmio.”

Il risparmio è un bene da preservare- continuano Furlan e Romani- e, soprattutto in questi casi, rappresenta la risorsa su cui le banche devono puntare quale leva per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale. E’ indispensabile erogare credito alle PMI e non solo ai grandi soggetti industriali o finanziari che, troppo spesso, non mostrano di meritare la fiducia accordata loro.

Le sofferenze che aumentano lo dimostrano chiaramente: soprattutto se si considera che la stragrande maggioranza di esse riguardano linee di credito decise ai livelli apicali degli istituti di credito. Dunque credito alle piccole e medie imprese: non è un mero desiderio ma ci sono tutti i presupposti. Basti pensare all’abbondante liquidità erogata dalla BCE ed al sostegno che il sistema creditizio ha ottenuto in termini contabili con la deducibilità fiscale delle sofferenze che si è ridotta da 18 a 5 anni.

Queste misure sono state adottate proprio per consentire il sostegno del credito all’economia reale. E’ singolare come la giornata mondiale del risparmio cada alla vigilia dello sciopero unitario proclamato da tutte le sigle sindacali contro la decisione ABI di disdettare il CCNL di settore. E’ una scelta sbagliata e controproducente.

Le banche non hanno compreso che la soluzione alla crisi, la soluzione alle criticità sistemiche non è la riduzione dei costi. Una simile risposta è sbagliata eticamente, andando a colpire i lavoratori, ed inefficace economicamente.

La strada da seguire è invece quella della crescita; la strada dell’aumento della redditività. Una crescita sana e sostenibile possibile grazie al credito erogato all’economia reale con una presenza sul territorio competente e diffusa. Le banche hanno gli strumenti per perseguirla. Spetterà al sindacato far capire ai banchieri che il problema non sono i costi ma la bassa redditività – concludono Furlan e Romani.

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