GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA, “NECESSARIO RISANARE GLI ACQUEDOTTI DEL LAZIO”
“L’acqua è un bene comune e prezioso: risanare gli acquedotti è priorità, prima di costruirne di nuovi che rischierebbero di svuotare le falde sotterranee e far precipitare la qualità biologica dei fiumi, che così si ritroverebbero con risorsa idrica ben al di sotto del minimo deflusso vitale”. Così Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. “Nel Lazio, nonostante un consumo di litri di acqua a persona sotto la media, c’è ancora un deficit depurativo consistente e un enorme problema di dispersione idrica negli acquedotti colabrodo, a Roma e ancor più a Frosinone e Latina; se non si aggredisce questo macroscopico deficit infrastrutturale è inutile immaginare di emungere ulteriore acqua dal sottosuolo o svuotare laghi o fiumi, peraltro nell’era dei mutamenti climatici con, davanti a noi, tante stagioni di siccità che arriveranno”.
“È per questo – aggiunge – che chiediamo ai gestori del servizio idrico di porre il risanamento degli acquedotti al centro delle azioni, così come abbiamo chiesto al governo nazionale di destinare una parte dei fondi del Pnrr proprio alle tubature colabrodo”.
In base al rapporto di Legambiente “Acqua in rete”, pubblicato oggi in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il Lazio è tra le regioni più virtuose per consumi medi pro-capite, 133 litri per abitante al giorno, con Roma che si attesta come peggior capoluogo della regione con 165,2 litri per abitante al giorno. Per quanto riguarda invece la capacità depurativa, nelle province di Frosinone il 91% delle utenze risulta allacciato ai depuratori, Roma si attesta sull’87%, Rieti 84%, Viterbo 82%. Peggio fa la provincia di Latina con il 74%.