GIOCO AZZARDO: DA ROMA CAPITALE FINALMENTE UNA PROPOSTA SENSATA PER LA REGOLAMENTAZIONE DI SALE E SLOT
Finalmente da Roma Capitale arriva una proposta sensata per regolamentare le aperture di nuove sale gioco e per porre un freno alla proliferazione delle slot in ogni luogo pubblico.
In sostanza nella delibera di iniziativa consiliare firmata da Dario Nanni, consigliere capitolino del Pd e presidente della commissione Lavori pubblici, è previsto il divieto di apertura di sale giochi e di installazione di slot machine a meno di 1.000 metri da asili, scuole, ospedali, Asl, centri educativi e culturali, parchi pubblici, luoghi di culto, case di cura e di riposo; obbligo di esporre manifesti all’interno e all’esterno dei locali che dissuadano dal gioco, evidenziando i rischi patologici e anche quelli ”finanziari”; no alla pubblicità dell’eventuale attività complementare di somministrazione di alimenti e bevande esposta all’esterno delle sale; tariffe e tabelle dei giochi proibiti bene in vista all’interno; orario di apertura e chiusura obbligatoriamente nella fascia 13-23.
Un provvedimento che ci auguriamo non si perda nei meandri degli uffici dell’Assemblea capitolina del quale la nostra città ha assoluto bisogno anche perché Roma detiene il primato italiano per la diffusione del gioco d’azzardo. Nel gennaio del 2012 Libera contava la presenza di ben 294 sale giochi e più di 50 mila slot machine distribuite tra Capitale e provincia, ora, con i dati di Open data di Roma Capitale di giugno 2013, siamo addirittura a 718, quasi il triplo.
Da tempo i comitati di quartiere, il Forum delle Famiglie e il CEIS di Don Mario Picchi chiedevano al Campidoglio di prendere dei provvedimenti seri e fattivi per arginare un fenomeno che sta generando nuove fasce di povertà, emarginazione sociale ed anche, fattore più preoccupante, l’aumento di attività illecite.
Il problema di fondo è che per la nostra città c’è la necessità di costruire un piano globale per farla rinascere dal punto di vista sociale, culturale ed urbanistico. Non si può andare avanti a spot proponendo progetti, seppur di pregio, slegati da un quadro complessivo che rimetta al centro il cittadino è i suoi diritti.
C’è la necessità profonda di restituire un’anima a questa città partendo dai quartieri e dai luoghi storici di aggregazione che vanno recuperati in funzione dei giovani, dei disabili e degli anziani.
Il gioco d’azzardo è sì un problema per Roma, ma non è l’unico e non può essere affrontato in maniera slegata da altre azioni che devono essere messe in atto necessariamente per il sociale e la cultura nella nostra città. Ad esempio realizzare progetti seri per puntare sulla scuola per cercare di costruire una nuova civiltà di solidarietà rispetto e accoglienza partendo appunto dai giovani.
Ci auguriamo che questa proposta di regolamento non sia l’ennesima boutade politica del momento.
Il direttore
Gianluca Scarnicci