Dal Campidoglio

FIRMATA DALLA RAGGI L’ORDINANZA ANTI ZANZARE TIGRE

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Tombini, sottovasi, griglie di raccolta, grondaie, bacinelle, copertoni e innaffiatoi. Ogni luogo dove l’acqua piovana può accumularsi e ristagnare è, potenzialmente, il nido ideale per permettere all’aedes albopictus, il nome scientifico della zanzara tigre, di far schiudere le proprie uova.

Per questo con l’arrivo della primavera, le temperature che salgono e l’umidità che aumenta, il Campidoglio corre ai ripari: il sindaco Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza che stabilisce una serie di azioni di prevenzione e, dove necessario, di applicazione di prodotti antilarvali che enti pubblici, condomini e privati cittadini dovranno compiere per scongiurare il proliferare delle zanzare.

Al fine di combattere i fastidi e i rischi sanitari legati all’insetto, recita infatti l’ordinanza “i provvedimenti di prevenzione e gli interventi larvicidi nelle sole aree pubbliche non sono sufficienti a contenere l’infestazione”. Senza l’aiuto di tutti le uova, ricoperte d’acqua, complici le alte temperature, posso diventare larve e dunque, in poco tempo, zanzare. Più costose da debellare e con un maggiore rischio di tossicità per i cittadini. Chi non si adeguerà alle disposizioni della sindaca rischia una multa da 50 fino a 500 euro a seconda della gravità della violazione. Il provvedimento prevede anche una campagna di sensibilizzazione che il Campidoglio dovrebbe realizzare in questo periodo (l’ordinanza è valida fino al prossimo 31 dicembre).

La zanzara tigre, arrivata a Roma ormai più di 20 anni fa, era il 1997, preoccupa il Campidoglio anche per i rischi sanitari connessi alla sua presenza. L’insetto infatti può diventare vettore di patologie pericolose: nel 2017, dei quattro focolai autoctoni in Italia della febbre Chikungunya, ben tre erano nel Lazio. Uno a Roma.

Nel provvedimento firmato da Virginia Raggi è contenuto un piccolo prontuario di interventi preventivi che possono contribuire a evitare la riproduzione delle zanzare. Non bisognerà lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua piovana, e quando non lo si potrà fare, sarà necessario coprirle con teli o coperchi.

Chi ha il pollice verde o possiede un animale domestico non dovrà dimenticare di svuotare frequentemente, lavare e lasciare asciugare rovesciati sottovasi, innaffiatoi e abbeveratoi. Mentre nei cimiteri occorrerà cambiare spesso l’acqua dei contenitori dei fiori vicino ai loculi. Chi invece ha una fontana ornamentale o un laghetto artificiale dovrà provvedere ad acquistare dei pesci larvivori. Chi possiede una piscina, ma non la utilizza, dovrà prosciugarla. Inutile dire che è necessario mantenere l’efficienza di tombini e pozzetti di raccolta delle acque piovane con due interventi di pulizia l’anno. Ci sono poi le indicazioni per alcune categorie specifiche: gestori di depositi di copertoni e agricoltori. Ai primi il sindaco ordina di stoccare le gomme al chiuso e se questo non è possibile di coprirle con appositi teli prima di ogni precipitazione atmosferica.

Mentre per chi coltiva il Campidoglio suggerisce impianti di annaffiamento a pompa, piuttosto che i serbatoi che rischiano di diventare pericolosi rifugi per larve. Fin qui la prevenzione. Per quanto riguarda gli interventi larvicidi, invece, i responsabili sono gli amministratori di condominio. Sono loro che entro il 30 giugno dovranno scrivere al dipartimento Ambiente del Campidoglio per comunicare l’elenco dei condomini da loro amministrati in cui è stato avviato un programma antilarvale, citando la ditta che ha eseguito l’attività. Lo stesso dovranno fare i privati che avvieranno trattamenti contro le zanzare adulte nelle aree verdi di loro pertinenza.

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