FESTA NONNI; I MESSAGGI DEI PICCOLI PAZIENTI DEL BAMBINO GESU’
“La mia nonna mi viene a prendere a scuola ogni giorno e anche se ha il bastone mi da sempre la mano”. “Caro nonno Giulio, mi piace quando cogli gli asparagi. Cara nonna Tecla, mi piace quando cucini la frittata con il tartufo”. “Grazie nonna Margherita che mi cucini bene gli spaghetti”. “Cara nonno e nonna siete i migliori del mondo. Nonna sono contenta che tu stai sempre in ospedale con me”.
Sono stati questi i pensieri di affetto e gratitudine che Gabriele, Maria Giulia, Luca e Sara insieme a tanti altri piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno rivolto ai nonni nel giorno della festa a loro dedicata.
La ricorrenza cade il 2 ottobre di ogni anno, giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra gli Angeli, ed è stata istituita nel 2005 dal Parlamento italiano per riconoscere ufficialmente il ruolo svolto dai nonni all’interno della famiglia e nella vita dei nipotini come “angeli custodi” dell’infanzia.
I messaggi dei bambini sono stati raccolti in una serie di disegni e in un cartellone esposto nella Ludoteca dell’Ospedale pediatrico romano. Pensieri e immagini che esprimono sentimenti di affetto e vicinanza, un grande abbraccio virtuale ricambiato in maniera incondizionata da nonno e nonna.
Come spiega la psicologa del Bambino Gesù, Simona Cappelletti: ”i nonni di oggi sono una risorsa preziosa come mai prima ad ora. Rispetto al passato sono più abituati ai cambiamenti e a una vita dinamica. La loro relazione con i nipoti è basata su emozioni autentiche e a prendersi cura dei piccoli è sia la nonna che il nonno, non essendo più un ruolo delegato al mondo femminile”.
“Sanno porsi – continua Cappelletti – in modo semplice e rispettoso nei confronti della coppia genitoriale, comprendendone le esigenze. Diventano validi riferimenti e possono entrare in contatto con tutte le età dei loro nipoti ancora di più rispetto al passato. Si prestano ad immedesimarsi nei giochi dei più piccoli e a dialogare con saggezza ed esperienza con un adolescente. Creano un ambiente sano e riflessivo che a volte può mitigare lo stress legato alla precarietà del lavoro che angoscia l’essere genitori oggi”.
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