ECONOMIA DI GENERE: IL PRIMO FESTIVAL INTERNAZIONALE SUL TEMA
Si è aperto questa mattina a Villa Altieri a Roma il primo Festival internazionale dell’economia di genere (FIDEGOltre). Che porta il titolo ‘Cultura, lavoro, diritti. Dialogo sulla parità‘ realizzato dall’associazione Oltre, con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Lazio, Città metropolitana di Roma Capitale, Stato Maggiore della Difesa, Polizia di Stato, Rai per la Sostenibilità Esg, Università Ca’ Foscari Venezia. FIDEGOltre aderisce alla campagna Rai “No Women No Panel. Senza donne non se ne parla” in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Promuovere la consapevolezza e l’empowerment femminile affrontando le disuguaglianze di genere nell’economia. Fornire alle donne gli strumenti necessari per raggiungere la parità economica, superare la dipendenza finanziaria e contrastare ogni forma di violenza. Sono questi gli obiettivi del Fideg. Tre giornate di confronto e riflessione tra istituzioni, associazioni, enti, accademici ed esperti sia a livello nazionale sia internazionale.
La mattinata si è aperta con i saluti istituzionale del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e con il videomessaggio di saluto di Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo che ha dichiarato: “Ci tengo a complimentarmi con Elisabetta Migliorelli e con tutte voi per questa bellissima iniziativa. Il vostro Festival Internazionale dell’Economia di Genere ha una missione importante: dare alle donne gli strumenti necessari per raggiungere la parità economica eliminando la dipendenza finanziaria e contrastando così ogni forma di violenza. L’impegno delle donne nella vita pubblica è minacciato da un muro invisibile, accade spesso che la retorica privi il dibattito di autenticità ed il realismo. È per questo che occasioni come quella di oggi rappresentano un’opportunità concreta sia per riflettere sulle conquiste ottenute sulla parità di genere che sui nuovi obiettivi da raggiungere. Molte sono le donne che hanno plasmato gli eventi della storia con la loro forza e la loro perseveranza arrivando a guidare nazioni istituzioni consigli di amministrazione enti scientifici e tecnologici. Tuttavia il prestigio di questi traguardi viene spesso svilito dal pregiudizio che per decenni ha definito l’approccio non solo di molti uomini ma di intere comunità.
Le donne nel mondo e dell’economia devono affrontare ancora episodi di sessismo e discriminazione oltre alla disparità di retribuzione. Le donne nel mondo accademico devono affrontare svantaggi nelle assunzioni e nelle promozioni. Le donne nel settore della scienza della tecnologia dell’ingegneria e della matematica devono affrontare un ambiente a volte ostile e che le guarda con diffidenza. Abbiamo visto donne in politica subire aggressioni e abusi online nell’unione europea. Abbiamo visto donne giornaliste colpite a morte perché il loro lavoro investigativo ha dato fastidio a bande di corrotti e al clientelismo. Non è questo che vogliamo per le nostre madri zie sorelle e figlie. Per affrontare queste minacce occorre innanzitutto denunciarle poi fornire protezione legale, lanciare campagne di sensibilizzazione sociale, introdurre riforme istituzionali e in generale promuovere una cultura di uguaglianza di genere e di rispetto dei diritti delle donne sia nella sfera pubblica che in quella privata. Sono orgogliosa che questa legislatura del parlamento europeo abbia fatto molto per le donne. Abbiamo presentato la prima direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne. Con la direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione abbiamo rotto il tetto di cristallo.
Abbiamo compiuto solidi progressi in materia di parità di retribuzione a parità di lavoro e non ci fermeremo. So che posso contare su di voi per raggiungere altri importanti traguardi. il parlamento europeo è dalla vostra parte. Grazie e buon lavoro”.