DROGA: ACUPIDA, “OCCORRE INVESTIRE SULLA PREVENZIONE NELLE SCUOLE”
Si è svolto a Roma il Convegno Internazionale sulle Dipendenze, organizzato presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica da Acudipa (associazione italiana per le cura delle dipendenze patologiche), per fare il punto sullo stato dell’arte nel pubblico e nel privato rispetto alla lotta alle dipendenze.
Il fenomeno delle dipendenze si è allargato a tutti gli strati sociali e ad ogni fascia di età e oltre alla comparsa di nuove e pericolosissime droghe sintetiche si sono create da alcuni anni le cosiddette ”dipendenze comportamentali” prima tra tutte il gioco d’azzardo.
Il direttore del Dipartimento Politiche Antidroga dott. Giovanni Serpelloni ha esposto il quadro epidemiologico nazionale ricordando che in Italia esistono 640 servizi di assistenza e 1000 comunità terapeutiche a fronte dei 380.000 tossicodipendenti, 180.000 dei quali seguiti in terapia costante.
Gli assuntori delle nuove droghe vanno dai 15 ai 55 anni e possono procurarsi facilmente questi cannabinoidi sintetici (80 volte piu pericolosi della cannabis) su internet, camuffati da sali da bagno, integratori, profumatori d’ambiente. In aumento la sintomatologia psichiatrica negli adolescenti, con difficoltà nella diagnosi delle emergenze a causa dei componenti spesso sconosciuti (sono state finora intercettate 280 nuove molecole). Le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico attraverso la rete adescano facilmente anche i giovanissimi e per questo è stato studiato il sistema SON (save our net), software autoistallante per il controllo genitoriale degli accessi ad internet.
Ovviamente i costi sociali e sanitari sono elevatissimi ed è necessario riformare i servizi pubblici e realizzare quell’accordo Stato-Regioni del 1999 che garantisca omogeneità in tutto il Paese, che promuova servizi riabilitativi e crei una pari collaborazione tra pubblico e privato sociale.
I Sert ( 550 in tutto il territorio nazionale) nati negli anni ’80 e conglobati nei servizi di salute mentale, necessitano di formazione costante perchè la situazione attuale richiede competenze multidisciplinari per questa che il prof.Janiri (Universita Cattolica del Sacro Cuore di Roma) ha definito “sindrome biopsicosociale”.
M.Sapia (direttore prevenzione Acudipa Roma) ha denunciato come gli sportelli CIC (centri informativi di consulenza) per gli studenti nelle scuole non siano più attivi per mancanza di fondi, mentre i 378 docenti formati come referenti per la salute nei 174 sportelli svolgessero un lavoro egregio di prevenzione nelle scuole e dunque andrebbero riattivati e implementati.
Il Ministro della Salute Lorenzin, intervenuta a chiusura del Convegno, ha ribadito la necessità di campagne di informazione cicliche, integrate e capillari perchè non si abbassi mai la guardia rispetto ad un fenomeno che è sempre in agguato e di rapidissima diffusione ”E’ necessario ricondurre a livello centrale gli assest strategici ed inserire la lotta alle dipendenze nel Patto della Salute perchè deve rientrare nel Piano Nazionale della Prevenzione per poter essere affrontata con efficacia”
Necessario dare enfasi al volontariato sociale e alle comunità teapeutiche in stretta sinergia con i servizi pubblici che devono svolgere non solo funzione di diagnosi e cura ma anche di controllo della diffusione di nuove patologie collegate alla dipendenza da sostanze: soltanto agendo a tutto campo si può creare una rete di “protezione” veramente attiva che contrasti un tale flagello.
Difficile in questo contesto capire perchè nella città di Roma sia stata chiusa l’Agenzia per le Tossicodipendenze che aveva prodotto risultati notevoli negli ultimi anni sia per quanto riguarda il contrasto alle dipendenze che nel settore informazione e prevenzione.
Daniela Pieri