DOPO L’INCENDIO ALLA MAGLIANA DIMINUISCONO I VALORI DELLE SOSTANZE INQUINANTI
Diminuiscono i valori delle sostanze inquinanti o tossiche nella zona del viadotto della Magliana dopo il rogo di giovedì scorso. A farlo sapere è Arpa Lazio, che è intervenuta per effettuare il monitoraggio della qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire.
A questo fine, il personale dell’Agenzia ha installato un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, pcb e diossine, a poca distanza dall’area interessata dall’incendio. I risultati sono positivi, con il valore delle diossine sceso dai 38 pg/m3 di venerdì agli 0,39 di ieri, quello relativo al benzo(a)pirene passato da 5 ng/m3 a meno di 0,1 e quello dei pcb da 1.130 pg/m3 a 370.
Per quanto riguarda le diossine, spiega l’Arpa Lazio nelle note del monitoraggio, “non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina”.
Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili, si legge ancora nel report, “il benzo(a)pirene è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3; tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non è direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informativo”.
Infine, nemmeno per quanto riguarda i Policlorobifenili (PCB) esistono limiti normativi. “Il già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane)”, conclude l’Arpa Lazio.