Fatti di Roma
DON CIOTTI: “LA POVERTÀ È UN REATO, UN CRIMINE DI CIVILTÀ”
“La povertà è un reato, un crimine di civiltà. E’ una malattia che crea ansie, squilibri e paure”. Lo ha detto Don Luigi Ciotti dell’associazione Libera, intervenendo all’iniziativa ‘Ad Alta Voce’ in piazza San Giovanni Bosco, a Cinecittà.
“La speranza si costruisce partendo dai poveri. Da lì¬ si deve partire – ha aggiunto – ad alta voce, per restituire l’economia alla vita, perchè se così¬ non è, non sappiamo che cosa farcene di questa economia. Alzate la voce quando gli altri scelgono un comodo silenzio. Se molti diritti sono stati calpestati è anche colpa nostra che non li abbiamo difesi abbastanza”.
“Un elemento che voglio sottolineare – ha spiegato Ciotti – è un obbligo a cogliere il positivo che c’è, in questa piazza come nelle altre 30 piazze in Italia. Quello che c’è in queste piazze è segno che se una resistenza c’è già stata in Italia, ma oggi ci vuole una nuova resistenza, per seminare il positivo. E’ il noi che vince. Il cambiamento ha bisogno del contributo di ciascuno di noi”.
“Chi è povero non è libero, noi dobbiamo liberare le esistenze. La povertà è figlia dell’ingiustizia, la diseguaglianza è una parola comoda, mentre la povertà è figlia del forte che schiaccia il debole”, ha concluso Don Ciotti.
“Un elemento che voglio sottolineare – ha spiegato Ciotti – è un obbligo a cogliere il positivo che c’è, in questa piazza come nelle altre 30 piazze in Italia. Quello che c’è in queste piazze è segno che se una resistenza c’è già stata in Italia, ma oggi ci vuole una nuova resistenza, per seminare il positivo. E’ il noi che vince. Il cambiamento ha bisogno del contributo di ciascuno di noi”.
“Chi è povero non è libero, noi dobbiamo liberare le esistenze. La povertà è figlia dell’ingiustizia, la diseguaglianza è una parola comoda, mentre la povertà è figlia del forte che schiaccia il debole”, ha concluso Don Ciotti.