Religioni

DOMENICA A S. GIOACCHINO LE CELEBRAZIONI PER LA GIORNATA MONDIALE DEGLI ANZIANI

«Dio non abbandona i suoi figli, mai. Nemmeno quando l’età avanza e le forze declinano, quando i capelli imbiancano e il ruolo sociale viene meno, quando la vita diventa meno produttiva e rischia di sembrare inutile. Egli non guarda le apparenze e non disdegna di scegliere coloro che a molti appaiono irrilevanti. Non scarta alcuna pietra, anzi, le più “vecchie” sono la base sicura sulla quale le pietre “nuove” possono appoggiarsi per costruire tutte insieme l’edificio spirituale». Il messaggio di Papa Francesco per la quarta Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che verrà celebrata domenica 28 luglio, danno il senso di questa ricorrenza istituita proprio dal Santo Padre, da sempre attento alla terza età. «Nella Bibbia – prosegue il Pontefice nel messaggio diffuso lo scorso 25 aprile – troviamo la certezza della vicinanza di Dio in ogni stagione della vita e, al tempo stesso, il timore dell’abbandono, particolarmente nella vecchiaia e nel momento del dolore. Non si tratta di una contraddizione. Guardandoci attorno, non facciamo fatica a verificare come tali espressioni rispecchino una realtà più che evidente. Troppo spesso la solitudine è l’amara compagna della vita di noi, anziani e nonni».

Proprio il tema della solitudine sarà al centro di questa edizione 2024, dal Salmo 71: “Nella vecchiaia non abbandonarmi”. La Giornata viene celebrata nella domenica più prossima alla festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù. Nella diocesi di Roma sarà proprio la parrocchia di san Gioacchino in Prati a ospitare la Messa delle 11, che sarà anche trasmessa in diretta su Rai Uno, per agevolare chi è avanti con gli anni e magari ha difficoltà a muoversi da casa. L’iniziativa è promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale degli anziani e dei malati e dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, con la collaborazione dell’Ufficio per la Pastorale Sanitaria, la Fondazione “Età Grande”, del programma “Viva gli Anziani” della Comunità di Sant’Egidio, e della Società “Gemelli Medical Center”.

«La Giornata mondiale – osserva il vescovo Dario Gervasi, delegato diocesano per l’Ambito della cura delle età e della vita – ha la finalità di diffondere una più profonda attenzione nei confronti delle persone anziane e una riflessione sulla figura e l’importanza dei nonni nella nostra società. Sarebbe bello coinvolgere nella celebrazione le famiglie, con figli e nipoti, come segno di testimonianza di una profonda intimità e unità familiare». Non solo. Ricordare questa ricorrenza significa «riconoscere e celebrare il ruolo fondamentale che i nonni e gli anziani in genere svolgono nella nostra vita quotidiana, in famiglia e nelle comunità, essendo essi i custodi della memoria, dell’esperienza e delle tradizioni e rafforzando, con il loro sostegno, i legami tra le generazioni», sottolinea don Carlo Abbate, incaricato dell’Ufficio diocesano per la pastorale degli anziani e dei malati.

Dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, rilevano come «la celebrazione della Giornata, valorizzando i carismi dei nonni e degli anziani e il loro apporto alla vita della Chiesa, vuole favorire l’impegno di ogni comunità ecclesiale nel costruire legami tra le generazioni e nel combattere la solitudine, consapevoli che, come afferma la Scrittura, “non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18)».

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