“DIFENDERE SEMPRE LA VITA”, L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO
“Gesti d’accoglienza e difesa della vita umana, diffondersi di una sensibilità contraria alla guerra e alla pena di morte, crescente attenzione alla qualità della vita e l’ecologia”: la Pontificia Accademia per la Vita ha mostrato, nei 25 anni di storia, “di inscriversi in questa prospettiva”.
Il Papa incoraggia “la promozione e la tutela della vita umana in tutto l’arco del suo svolgersi, la denuncia dell’aborto e della soppressione del malato come mali gravissimi, che contraddicono lo Spirito della vita e ci fanno sprofondare nell’anticultura della morte”.
“Su questa linea occorre certamente continuare, con attenzione ad altre provocazioni che la congiuntura contemporanea offre per la maturazione della fede, per una sua più profonda comprensione e per più adeguata comunicazione agli uomini di oggi”, afferma papa Francesco nella Lettera inviata al presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia, in occasione del XXV anniversario dell’istituzione della Pontificia Accademia, avvenuta l’11 febbraio 1994.
“Dobbiamo anzitutto abitare la lingua e le storie degli uomini e delle donne del nostro tempo – afferma il Pontefice a proposito del futuro dell’Accademia -, inserendo l’annuncio evangelico nell’esperienza concreta, come il Concilio Vaticano II ci ha indicato autorevolmente”. “Per cogliere il senso della vita umana, l’esperienza a cui riferirsi è quella che si può riconoscere nella dinamica della generazione. Si eviterà così¬ di ridurre la vita o a un concetto solamente biologico o a un universale astratto dalle relazioni e dalla storia”, prosegue.
Un ulteriore fronte “su cui occorre sviluppare la riflessione è quello delle nuove tecnologie oggi definite ’emergenti e convergenti’”, prosegue il Papa. Esse includono “le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le biotecnologie, le nanotecnologie, la robotica”. “Avvalendosi dei risultati ottenuti dalla fisica, dalla genetica e dalle neuroscienze, come pure della capacità di calcolo di macchine sempre più potenti, è
oggi possibile intervenire molto profondamente nella materia vivente”, sottolinea il Pontefice. “Anche il corpo umano è suscettibile di interventi tali che possono modificare non solo le sue funzioni e prestazioni, ma anche le sue modalità di relazione, sul piano personale e sociale, esponendolo sempre più alle logiche del mercato – aggiunge -. Occorre quindi anzitutto comprendere le trasformazioni epocali che si annunciano su queste nuove frontiere, per individuare come orientarle al servizio della persona umana, rispettando e promuovendo la sua intrinseca dignità”.