Giovani e Scuola

DI NUOVO IN AULA I BAMBINI DELLA SCUOLA “ANGELI DELLA CITTÀ”

Questa mattina sei classi di bambine e bambini della materna di via Monte Cardoneto “hanno preso possesso delle nuove aule al secondo piano della scuola Angeli della Città. Com’è noto, l’Istituto di via Monte Cardoneto, a causa di una lesione strutturale per un cedimento del terreno (cedimento progressivo che si protrae da anni), è stato reso inagibile da un intervento dei vigili del fuoco. Abbiamo quindi dovuto trovare una nuova soluzione per collocare le classi e non lasciare a casa i bambini”. Così Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, in una nota.

“Sono molti i ringraziamenti per quello che è stato un piccolo miracolo – aggiunge Caudo – che ha permesso di consegnare in poco più di due settimane nuove aule colorate, pulite, sicure e luminose a tutti i bimbi, bimbe e alle loro educatrici: alla dirigente scolastica di Angeli della Città che ha accettato di ospitare le classi nel suo plesso; al comando dei vigili del fuoco che ha consentito di prendere in sicurezza gli arredi dalla scuola pericolante per portarli nella nuova scuola; all’ufficio tecnico del settore scuole del Municipio; alle educatrici, alla Poses Maria Venezia e, non da ultimo, agli operai della ditta di manutenzione che ha fatto il lavoro con grande disponibilità e partecipazione”.

“A volte i miracoli accadono e accadono tanto più facilmente quando tutti lavorano per lo stesso obiettivo. Insieme all’Assessora alla scuola del III Municipio Claudia Pratelli rivolgo un sentito grazie a tutti per la grande prova data in questa occasione. Oggi, vedere le bambine e i bambini che entravano e riprendevano le loro attività nelle aule con i loro giocattoli è stata la cosa più bella. Infine, un ringraziamento ai genitori per la pazienza dimostrata, ma vi assicuro che prima di così non era possibile fare. Non volevamo un intervento di emergenza ma offrire spazi idonei per continuare il progetto formativo della scuola e assicurare i meglio ai nostri bambini. E lo abbiamo fatto”, conclude Caudo.

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