DETENUTI IN CAMPO PER IL RECUPERO DEL PATRIMONIO AMBIENTALE
Dopo la Sottoscrizione di Intenti, avvenuta lo scorso dicembre con la firma della Sindaca Virginia Raggi, nella mattinata di oggi si è firmato il Protocollo di Intesa per il progetto ‘Lavori di pubblica utilità e recupero del patrimonio ambientale’, con il coinvolgimento dei detenuti della Casa circondariale di Rebibbia volto a favorire il reinserimento socio lavorativo dei soggetti in espiazione di pena. A firmare il protocollo per Roma Capitale: l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi, con delega ai rapporti con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Daniele Frongia; il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo; l’Assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre; l’Assessore alla Sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari; la Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Gabriella Stramaccioni. Per il Ministero della Giustizia: il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Provveditore Regionale del Lazio, Abruzzo e Molise, Cinzia Calandrino; il Direttore della Casa circondariale ‘Rebibbia N.C. Raffaele Cinotti’ Rossella Santoro.
Il progetto intende promuovere l’utilizzo di detenuti, con un limite di 50 unità al giorno, per porre in essere attività di pubblica utilità, in particolar modo per un intervento straordinario di pulizia e restituzione del decoro di alcuni spazi pubblici, aree verdi e piazze di Roma Capitale. Il progetto si fonda su attività di ‘lavoro volontario e gratuito’, tenendo conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative, promuovendo un percorso di sensibilizzazione al rispetto del bene comune, alla legalità, all’osservanza delle regole e delle norme, come elementi imprescindibili per il percorso di reintegrazione del reo.
“Con la firma di oggi intendiamo promuovere una collaborazione fattiva volta a incentivare processi di reintegrazione lavorativa del reo attraverso l’apprendimento di tecniche e strumenti utili per il reinserimento nel mondo del lavoro, ma anche sociale, dando allo stesso la possibilità di svolgere un’azione riparatoria nei confronti della collettività. Senza dimenticare la sensibilizzazione nei confronti della nostra Città, il riciclo dei rifiuti, la conservazione del patrimonio ambientale”, dichiara Daniele Frongia.
Il Vicesindaco Luca Bergamo: “Conoscere la città, imparare ad averne cura e poi amarla, renderla più bella e pulita, con semplici gesti, può rappresentare un cambio di prospettiva e di crescita per i detenuti che, con il loro lavoro volontario, cureranno il decoro di alcuni spazi pubblici della città. Anche questa è crescita culturale”.
“Vogliamo investire sulla funzione rieducativa della pena tramite attività che producano ricadute utili e benefici per la collettività. In questo modo intendiamo anche modificare la percezione che si ha dei detenuti: sono prima di tutto delle persone con dignità. Con questa iniziativa sposiamo in pieno uno dei principi base della nostra Costituzione, cioè che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. Si tratta di concetti che troppo spesso vengono trascurati o calpestati: garantiamo il nostro contributo per recuperarli perché sono imprescindibili per ogni democrazia”, sottolinea l’assessora Laura Baldassarre.
“Questo progetto rappresenta una grande occasione per il reinserimento sociale dei detenuti che mette al centro un servizio così importante per la Città, legato al verde e all’ambiente. Ricominciare dalla natura per reinserirsi nella società, è questo il senso dell’iniziativa, che vedrà impegnati attivamente i detenuti in attività di pulizia e decoro di spazi pubblici, aree verdi e ville storiche. È stato anche avviato un percorso formativo e di sensibilizzazione all’educazione ambientale, grazie alla collaborazione e al supporto tecnico e operativo del nostro Servizio Giardini”, dichiara Pinuccia Montanari.