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DAL CAMPIDOGLIO UN NUOVO PIANO PER L’EMERGENZA FREDDO

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“Garantire sostegno e accoglienza a favore delle persone che vivono in strada in condizioni di fragilità e che, nel periodo invernale, a causa del mutamento delle condizioni climatiche, soprattutto nelle ore notturne, sono esposte a gravi rischi per la salute. Con questo obiettivo l’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale ha attivato le procedure per reperire in convenzione servizi di accoglienza a bassa soglia, in centri notturni (h24 ed H15) ed attraverso servizi di accoglienza diurni (H4 ed H9). Le persone accolte potranno usufruire di pasti, servizio lavanderia, cambio abiti e doccia, pernottamento. Sono, infatti, numerose le richieste di accoglienza provenienti dai servizi sociosanitari territoriali, in particolare dagli ospedali, che sempre più spesso segnalano le dimissioni di quote consistenti di persone fragili che, pur essendo dimissibili, necessitano di protezione, cura e tutela non effettuabili in regime di ricovero. Tramite due procedure selettive negoziate viene chiesto di formulare proposte che superino il tradizionale concetto di accoglienza. L’iniziativa intende, infatti, assicurare percorsi finalizzati anche all’autonomia e alla fuoriuscita dall’emergenza, coinvolgendo i servizi sociali dei territori. Le due procedure, che ammontano a circa 1 milione di euro, metteranno a disposizione del territorio capitolino 245 accoglienze al giorno in centri notturni, di cui 80 in centri H24, e 200 accoglienze al giorno in centri diurni (H9 ed H4), che andranno ad integrarsi ai posti già disponibili presso il circuito ordinario, con il coordinamento dalla Sala Operativa Sociale. Il servizio verrà erogato nel periodo che intercorre tra l’1 dicembre 2017 e il 30 aprile 2018”. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio. “Anche il Piano Freddo si inserisce in una più ampia visione di sistema che prevede il coinvolgimento della rete del privato sociale e azioni in rete con le equipe di operatori e volontari di strada e con i Municipi. L’obiettivo è, infatti, quello di costruire una governance complessiva del sistema di welfare cittadino. Non è sufficiente limitarsi all’erogazione di prestazioni, ma occorre delineare percorsi volti a recuperare la capacità di autonomia che consentano di affrancarsi dalla condizione di fragilità. Gli interventi emergenziali non sono sufficienti, un cambio di passo si ottiene soltanto proponendo alle persone una presa in carico più articolata, che sia estesa nel tempo, e nuova progettualità di vita”, spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre.

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