Dal Campidoglio

DAL CAMPIDOGLIO 100 MILIONI PER LE OPERE PUBBLICHE IN PERIFERIA

Cento milioni di euro per realizzare lampioni, fognature, marciapiedi, cabine elettriche, tubature per l’acqua nelle estreme periferie della città di Roma, dove mancano da decenni, ma anche un ponte che collegherà la Magliana al Valco San Paolo. E’ il ‘Piano per le Opere pubbliche dei programmi urbanistici nelle periferie’, presentato questa mattina in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri con l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia e il presidente della commissione Urbanistica Tommaso Amodeo. Un programma “senza precedenti” lo ha definito Gualtieri, e che da Torresina a Pian Saccoccia, da Trigoria a Colle Fiorito, segnano secondo Veloccia “un cambio di paradigma nell’urbanistica”. I primi cantieri dovrebbero partire già nei primi mesi del 2025.

Il Piano agisce in maniera coordinata su più fronti: Piani di zona, Piani di recupero urbano e le cosiddette Zone O e Toponimi, cioè i quartieri ex abusivi di Roma. Per i Piani di Zona il Piano prevede circa 32 milioni, che permetteranno di portare a termine interventi di urbanizzazione primaria e secondaria, come illuminazione pubblica, marciapiedi, rete potabile, rete fognaria. Le risorse sono state ricavate dalle entrate derivate dallo sblocco delle procedure di affrancazione e trasformazione. Per quanto riguarda i Piani di recupero urbano, sono circa 45 milioni le risorse derivanti da Fondi ex art.11 (ex Gescal, oneri urbanizzazione) destinati alla realizzazione di opere attese da anni.

Sono circa 23 milioni, invece, i fondi destinati alle zone ex abusive, Zone O e Toponimi, e provengono dai versamenti delle Acru (Associazioni consortili di recupero urbano) e da oneri per sanatorie dei condoni delle zone O. Le opere relative alle Zone O e ai Toponimi saranno progettate e attuate direttamente dalla società in house Risorse per Roma. Per le opere di urbanizzazione previste nei Piani di Zona e nei Piani di Recupero urbano, sia la progettazione esecutiva sia la realizzazione avverranno attraverso lo strumento dell’Accordo Quadro. L’Amministrazione ha indetto lo scorso 20 settembre una gara dal volume di circa 200 milioni di euro gestito dalla Centrale unica degli appalti che si concluderà il 28 ottobre. L’Accordo avrà una durata di 48 mesi e sarà possibile incrementare nel tempo la dotazione finanziaria e, di conseguenza, la quantità delle opere del Piano attraverso ulteriori versamenti Acru, ulteriori fondi derivanti da affrancazioni e trasformazioni e oneri concessori versati dagli operatori privati.

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