DAL 23 DICEMBRE AL 13 GENNAIO IL PRESEPE VIVENTE DI ROMA
Allestito a Porta Asinaria, nei pressi della basilica di San Giovanni in Laterano, vede la partecipazione di oltre duecento figuranti in costume e di decine di animali. Realizzato dalla parrocchia di San Giulio con il patrocinio del Vicariato di Roma e di Roma Capitale. L’inaugurazione domenica alle ore 10 con la benedizione del vescovo ausiliare per il settore Centro monsignor Gianrico Ruzza e il concerto della banda di Roma Capitale
Sarà inaugurato domenica 23 dicembre alle ore 10 il presepe vivente di Roma “Venite adoremus”, realizzato per il secondo anno consecutivo a Porta Asinaria, nei pressi della basilica di San Giovanni in Laterano, in un sito normalmente chiuso al pubblico. Il vescovo ausiliare per il settore Centro monsignor Gianrico Ruzza benedirà l’allestimento, mentre la banda di Roma Capitale accoglierà i visitatori con un concerto. Alle ore 12, poi, la Messa nei pressi della capanna, celebrata da don Dario Frattini, parroco di San Giulio, che ha organizzato il presepe vivente, con il patrocinio del Vicariato di Roma e di Roma Capitale.
Oltre duecento i figuranti, tutti volontari, impegnati, a turno, nelle diciotto rappresentazioni in programma: ogni pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 (31 dicembre chiuso); la domenica anche la mattina; apertura straordinaria per le scuole il 10 gennaio dalle 10 alle 13; e di nuovo il 12 e 13 gennaio. Ciascuno indossa costumi che riprendono gli abiti dell’epoca, realizzati da sarte volontarie di San Giulio. Ma sono tanti gli amici della comunità che hanno offerto aiuto e materiale gratuitamente: dal gruppo degli antichi mestieri di Piubega, nel mantovano; agli scenografi di Cinecittà Fratelli De Angelis, che hanno prestato anfore, colonne, fontane in cartongesso o polistirolo; allo Zoo Grunwald che ha portato gli animali. Un gruppo di figuranti, guidati da don Vittorio Cunsolo, arriva dal Borgo Ragazzi Don Bosco.
L’obiettivo del presepe vivente è quello di raccogliere fondi per riparare la chiesa di via Francesco Maidalchini, a Monteverde, in ricostruzione da maggio del 2016. I parrocchiani di San Giulio, da allora, partecipano alle celebrazioni in una tensostruttura allestita nelle vicinanze. «Speriamo di poter rientrare nella nostra chiesa nel 2019», auspica don Dario Frattini. Per raggiungere questo obiettivo, da tre anni la comunità realizza il presepe vivente, che dal 2017 si fa a Porta Asinaria. «Non c’è luogo migliore per un presepe – sottolinea il sacerdote –, perché siamo vicini alla statua di san Francesco benedicente, che fu il primo a realizzare un presepe vivente, a Greccio. E poi proprio al poverello di Assisi il Crocifisso disse: “Va’ e ripara la mia chiesa”». L’ingresso a “Venite adoremus” è gratuito, ma si conta sulla generosità dei visitatori.
Nel presepe vivente è raffigurata tutta la Betlemme di duemila anni fa, con il censore, che accoglie i visitatori all’ingresso. Più avanti si incontrano la bottega del fabbro e quella del falegname, il ramaio e l’esattore. La capanna è in fondo, alla fine del percorso, circondata da agnellini e caprette, riscaldata dal fiato del bue e dell’asinello. «Il giorno dell’inaugurazione Maria arriverà con il pancione, incinta, sul dorso dell’asino – anticipa Maria Massari, dello staff organizzativo –. Dal 24 invece avremo il piccolo Gesù Bambino. E ancora, il 6 gennaio è previsto l’arrivo dei Magi con almeno un cammello, mentre il giorno di chiusura, il 13 gennaio, alle 16.30, ci sarà un concerto di musiche dal mondo del coro Altrenote».