DA “NESSUNO TOCCHI CAINO” LA DENUNCIA: 103 MINORI AL PATIBOLO
Nella Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Nessuno Tocchi Caino presenta il Rapporto sulle Pena di Morte e i diritti umani nella Repubblica Islamica dell’Iran. Nel mondo ci sono cinque Stati che non applicano agli adolescenti le attenuanti della “giovane età” e li giustiziano con regolarità. Tra questi Stati uno, l’Iran, da solo ha messo a morte più del doppio di tutti gli altri stati messi assieme.
Cina, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Nigeria, Pakistan, Arabia Saudita, Sud Sudan, Sudan, Stati Uniti e Yemen. hanno nel frattempo modificato le loro leggi, e l’esecuzione di minori non è più consentita. Dal 2013 ad oggi hanno continuato a giustiziare minorenni: Arabia Saudita, Iran, Pakistan, South Sudan e Yemen. L’Iran ha giustiziato più del doppio dei minori autori di reato rispetto agli altri nove paesi messi insieme.
L’Iran ha mandato sul patibolo almeno 103 “minorenni” dal 1990. I minori giustiziati dal 1990 nel mondo sono almeno 151, 103 dei quali uccisi dall’Iran. L’Iran è firmatario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, che vieta l’uso della pena di morte. Nonostante abbiano sottoscritto la convenzione ONU, quest’anno hanno impiccato sei ragazzi e lo scorso anno altri sei, di cui due ragazze. Attualmente nelle loro prigioni vi sono 90 minori in attesa di essere mandati sul patibolo. Inoltre, una recente modifica al codice penale iraniano prevede la “donazione” di organi da parte dei condannati a morte.
In Iran 2300 bambini sono detenuti in carcere con le loro madri, al compimento dei due anni, devono essere consegnati all’organizzazione di assistenza sociale. La presenza di così tanti bambini piccoli nelle carceri in Iran è tragica, nonostante le leggi internazionali chiedano a tutti i governi di ridurre solo a casi di estrema gravità l’uso di pene detentive per donne con bambini piccoli che devono essere sostituite da punizioni alternative tra cui la “sospensione della detenzione”.
L’Associazione Nessuno Tocchi Caino, Il Tribunale delle Libertà Marco Pannella e l’Unione Italiana Forense chiedono al Governo italiano nelle figure del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri di farsi portavoce delle istanze per il rispetto dei diritti umani e inalienabili nei confronti della popolazione iraniana, dei minori, delle donne, e di tutti coloro che manifestano in Iran per chiedere il rispetto della libertà di espressione e parola.