Domani 11 Dicembre, alle ore 19,30, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma torneranno a suonare “i Fiati dei Berliner Philharmoniker” per un evento straordinario.
L’intero ricavato della serata andrà alla Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio Onlus che, da oltre 15 anni, è impegnata nella sensibilizzazione e divulgazione delle cure palliative con una particolare attenzione a quelle dedicate ai bambini, nella ricerca di nuovi modelli assistenziali e nella formazione di medici, infermieri, psicologi e volontari previsti nel team di cure palliative pediatriche e ha contribuito alla definizione delle norme riguardanti l’area pediatrica contenute nella Legge sulle Cure Palliative (Legge 38/2010) che è tutt’ora presa a modello da molti altri Paesi del mondo.
Per questa incredibile serata, i
musicisti di Berliner, otto fiati e un contrabbasso, si esibiranno in alcune delle più celebri ed apprezzate partiture della storia della musica come l’Ouverture del Fidelio di
Beethoven, la Serenata per fiati K 375 di
Mozart, l’ottetto di fiati in mi bemolle maggiore opera 103 di Beethoven e, nel finale, la Gran Partita KV 361 di Mozart, che fu definita, nella sua prima esecuzione nel marzo 1784.
“Quando Silvia mi ha raccontato del Progetto ne sono rimasto subito affascinato – ha dichiarato il Maestro Seyfarth, clarinetto dei Berliner, raccontando il suo primo incontro con Silvia Lefebvre D’Ovidio della Fondazione Maruzza – e mi sono ripromesso di portare a Roma l’Ensemble, i Fiati della Filarmonica di Berlino, con cui già in diverse occasioni abbiamo sposato eventi sociali suonando, ad esempio, per i rifugiati e negli ospedali”.
“Non è solo un evento di raccolta fondi, ma un messaggio di comunione tra la musica e la qualità della vita delle persone colpite da una patologia inguaribile” ha dichiarato Silvia Lefebvre D’Ovidio, della Fondazione Maruzza.
“Ascoltare musica è uno strumento per conoscere meglio il mondo ma anche per cambiarlo, pensate a Beethoven – ha detto Michele Dall’Ongaro, Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ospita il concerto– a quanto ci ha insegnato sulla fratellanza, sull’amore universale, sulla solidarietà, sulla parità dei diritti. Musica e impegno civile sono un binomio inossidabile”.