CULTURA, AL TEATRO KOPO’ IN SCENA LA STORIA DELLE “REGINE SORELLE”
“Regine Sorelle” è il prossimo spettacolo che animerà il Teatro Kopò, realizzato insieme alla Compagnia Teatro dell’Osso, che andrà in scena dal 24 al 26 febbraio alle ore 21 e la domenica doppia replica alle 17 e alle 21; protagonista sarà Titti Nuzzolese, mentre alla regia del drammaturgo Mirko Di Martino, aiuto regia Claudia Moretti, i costumi affidati a Annalisa Ciaramella.
La trama verte principalmente su due donne, due sorelle, due mogli, due regine la cui sorte s’incontra fatalmente con gli eventi della grande Storia. Figlie di Maria Teresa d’Austria, Maria Antonietta e Maria Carolina furono sovrane in un’epoca tra le più turbolente, poiché segnata dalla Rivoluzione francese e dal successivo avvento della Repubblica napoletana. Antonietta e Carolina, da bambine, furono legatissime e a separarle furono proprio i loro rispettivi destini regali. La prima andò in sposa a Luigi XVI, per morire poi ghigliottinata in piazza a Parigi, al cospetto della folla che l’aveva prima amata e poi odiata. La seconda sposò il re di Napoli, Ferdinando di Borbone, per finire i suoi giorni, ormai sola e vecchia, da esiliata e lontana dalla città che l’aveva adottata e che lei aveva profondamente amato.
Lo spettacolo Regine Sorelle è interpretato con straordinaria versatilità da Titti Nuzzolese che, attraverso il monologo, apre le porte dell’anima delle due protagoniste e non solo. Grazie all’alternarsi di comicità e di dramma, di storie e di voci, di emozione e di fascino, l’attrice riesce infatti a raccontare quel groviglio di esistenze famose e comuni che ruotarono attorno alle due protagoniste. Intorno a loro si muovono numerosissimi personaggi pittoreschi e intriganti, famosi e sconosciuti, che, ognuno a suo modo, con le sue caratteristiche e la sua lingua, raccontano un pezzo di storia di Napoli, di Parigi, d’Europa. Sullo sfondo c’è l’ingombrante figura di Napoleone Bonaparte e soprattutto la fine di un mondo e l’inizio di una nuova era. Parigi e Napoli divennero gli epicentri di trasformazioni epocali dalle quali è nata l’età contemporanea. Le due Regine Sorelle furono accomunate da un tratto sopra ogni altro: l’essere protagoniste e vittime inconsapevoli del potere. Entrambe scoprirono, quand’era troppo tardi, il vero significato del loro ruolo di regine. Entrambe furono innanzitutto figlie, donne, mogli, regine, ma soprattutto rimasero sorelle. La chiave del racconto è brillante, pop, moderna e colorata, divertente e giocosa, con un pizzico di nostalgia per un mondo irrimediabilmente scomparso.