Angolo della Salute

COVID: I PAZIENTI CON DEPRESSIONE I “PIÙ FRAGILI TRA I FRAGILI”

I pazienti con depressione e disturbi mentali sono “i più fragili tra i fragili”, ovvero a maggior rischio di contrarre Covid-19 nelle forme più gravi tali da richiedere ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva. È la conclusione di due importanti metanalisi pubblicate su Jama Psychiatry e su Lancet Psychiatry, che portano la Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia (SINPF) a chiedere agli esperti riuniti a Roma al G20 sulla salute, “priorità per la terza dose di vaccino” per questi pazienti.

Il primo studio, condotto su 21 studi e 91 milioni di persone, conferma l’associazione tra Covid-19 e disagio mentale che avrebbero in comune fattori di rischio come una possibile alterazione della funzione immunitaria, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, spesso osservate in questa categoria di malati. La seconda metanalisi, condotta su 23 studi per un totale di 1,5 milioni di pazienti Covid-19 provenienti da 22 paesi, conferma che le persone con disturbi mentali sono state più esposte ad aggravamento, sia per riduzione accesso alle cure che essere soggette a forme gravi di Covid-19.

Tra queste persone, più del 3,3% (43.938) presentavano disturbi mentali e avevano un rischio aumentato di mortalità da Sars-CoV-2. “I pazienti che soffrono di depressione sono stati dimenticati in questi 20 mesi di emergenza pur essendo i più fragili – dichiara Claudio Mencacci, co-presidente Sinpf -. La riduzione dell’accesso alle cure, in contemporanea con il peggioramento del 40% dei casi di sintomatologia depressiva e ansiosa di questi mesi, ha creato un corto circuito dimostrando l’enorme fragilità di questi pazienti. La ragione, secondo recenti studi potrebbe dipendere da alterazioni immuno-infiammatorie, alla base di alcuni problemi psichiatrici, che accomunano dunque i disagi mentali al Covid, o alla maggiore frequenza di comorbilità e stili di vita poco salutari”. In quest’ottica, conclude Matteo Balestrieri, co-presidente Sinpf, “la possibilità di un intervento precoce, di tipo diagnostico e terapeutico, è fondamentale per arginare il diffondersi della patologia psichica”. 

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