COVID 19 E SPAGNOLA: EPIDEMIE A CONFRONTO
La grande pandemia del 1918 altrimenti conosciuta come “Spagnola” probabilmente è stata la più importante e mortifera epidemia di cui la Storia faccia menzione, molto più della già terribile Peste Nera del 1347-1352: si parla di una forbice tra i 50 ed i 100 mln di morti. Probabilmente la influenza Spagnola era anch’essa causata da un qualche virus simile al Covid: essa e si diffuse in tutti i continenti in un mondo ormai globalizzato dalla Grande Guerra a causa degli enormi sforzi di trasporto di truppe. La Spagnola cambiò i destini dell’ Umanità e provocò importanti cambiamenti economici che condussero da lì a breve indirettamente alla Grande Depressione del 1929, passando per le scelte nazionalistiche dei paesi europei di cui ci saremmo dovuti POI pentire amaramente pochi anni dopo.
La Spagnola decimò paurosamente la popolazione attiva giovane ed adulta mondiale, tenendo conto che all’ epoca la vita media era sensibilmente inferiore a quella attuale, almeno 25-30 anni inferiore. Oggi il Covid-19 si accanisce contro gli over 60 perché le condizioni di vita sono profondamente mutate, la vita media è molto più lunga e soprattutto il Covid-19 colpisce una umanità molto più tecnologica ed interconnessa, fortemente globalizzata nei commerci e nella scienza. Ignoto è il perché esso decima di più i maschi (due tre volte) delle donne, anche normalizzato per età.
La Peste Nera del 1347 segnò il momento di passaggio storico, artistico ed economico tra il lungo Medioevo – che aveva visto nascere le arti, i Comuni, le forti abbazie ed il monachesimo – ed il Rinascimento florido ed innovatore che vide lo sviluppo ulteriore della società, delle arti e l’ avvento del sistema bancario. La Peste Nera, cosiccome anche il Covid-19 seppure in misura molto minore, segnò una forte redistribuzione della ricchezza a causa delle tante precoci morte tra i maschi adulti e rafforzò fortemente le istituzioni dell’ epoca (Chiesa, monarchie, ducati, contee) ponendo le basi per i frequenti futuri conflitti europei dei secoli successivi.
La Spagnola inspiegabilmente non ha lasciato traccia di narrativa storica, economica, sociale forse anche perché intervenuta a stretto contatto temporale con la fine della Grande Guerra: tuttavia, essa si è innescata in un globo che cambiava rapidamente e ne ha favorito e velocizzato la trasformazione tecnologica e sociale.
La Spagnola non è stata definitivamente e certamente una banale “influenza” come dalla vulgata popolare e governativa dell’ epoca, ma una vera e propria sciagura che si abbattè veloce ed implacabile sul mondo. Tra le comunanze delle due pandemie sicuramente ricordiamo la rapidità della loro diffusione, la caratteristica di essere entrambe polmoniti epidemiche causate da un potente e diffusivo virus respiratorio, la loro esplosione in una fase di indebolimento/assenza del servizio di tutela della Sanità pubblica al momento del loro esordio.
La pandemia Covid-19 ha dovuto fare i conti in era internet paradossalmente anche con la presenza di numerose e ridondanti fonti di informazione totalmente libere e pubbliche (i cd “social”), spesso poco vagliate ed attendibili e che hanno la caratteristica di amplificare socialmente gli effetti sanitari della pandemia. Contemporaneamente, anche la arretratezza dell’ Europa in campo sanitario – ricordiamoci che essa procede in ordine sparso nel settore salute perché il tema deliberatamente non è stato ricompreso nei Trattati che regolano la UE – ha pesantemente svantaggiato la gestione della pandemia Covid-19: basti pensare alla mancanza di piani pandemici comuni, alla assenza o quasi di depositi comuni di materiale sanitario essenziale (respiratori, tute, mascherine, disinfettanti per sanificazione, soluzioni igienizzanti, ecc), di sistemi sicuri di comunicazione, di piani coordinati di azione e reazione ecc.
La Spagnola fu oscurata dal punto di vista mediatico dalla censura di governo, all’ indomani della battaglia di Vittorio Veneto: persino i rintocchi a morto delle campane delle chiese furono proibiti. Oggi, una certa ritrosia a dare tutte le informazioni pubbliche è ancora presente – seppure infinitamente minore – nella comunicazione della pandemia Covid-19, anche se va notato che la diffusione del web aumenta le notizie a vantaggio del Cittadino.
La vera natura (virale) della Spagnola fu scoperta solo negli anni 30 del secolo scorso: dapprima era stata attribuita erroneamente al batterio Hemophilus Influenzale.
Ovviamente anche le teorie “complottiste” sono esistite per entrambe le pandemie ed in gran parte anche allora trattavasi di “bufale” clamorose, anche se in alcuni casi potevano nascondere delle parti di verità: infatti tecnicamente la possibilità di intervenire con sofisticate tecniche di biologia molecolare sul genoma del DNA o del RNA virale è assolutamente provata. Tutto il resto invece no. Cosiccome è provata la possibilità di migrazione del genoma virale da ospiti animali (pangolino, pipistrelli, serpenti) a primati (scimmie) e perfino all’ uomo come sembra essere accaduto per il Covid 19.
Infine le somiglianze potrebbero aversi anche per il dopo pandemia per ciò che attiene il sistema di tutela della salute pubblica e la assicurazione delle malattie. Infatti se la comparsa degli enti mutualistici e delle Società di Mutuo Soccorso avviene PRIMA della Spagnola, è anche vero che l’ interesse dei regimi/governi a cavallo delle due Guerre del Novecento si spinse rapidamente verso la riforma ed il miglioramento delle tutele pubbliche della salute individuale e collettiva: in Italia basti pensare ai vari Regii Decreti degli anni 30 ed al potenziamento delle Mutue, fino ad arrivare ai modelli Beveridge-like per il National Health Service in UK ed al nostro SSN nel 1978 (modello misto beveridgiano-bismarkiano).
In conclusione, le assonanze tra le due pandemie sono notevoli. Starà alla nostra futura classe politica intervenire per trarre dal Covid-19 – una volta esaurita la sua virulenza e catena di lutti – un momento per una opportunità di sviluppo, miglioramento ed innovazione che partendo da nuove governance sanitarie più snelle, agili ed efficaci fornirà anche opportunità di crescita al sistema sociale ed economico europeo.
Francesco Russo