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CORRUZIONE, MARINO AL CORRIERE: ROMA MALATA MA CURABILE, ROTAZIONE PER TUTTI

Ignazio Marino


Roma malata di corruzione ma curabile, e la rotazione avviata per i vigili urbani riguarderà anche dirigenti e funzionari del Campidoglio. A dirlo, in un’intervista rilasciata ad Alessandro Capponi del Corriere della Sera, il sindaco Ignazio Marino.
Mafia capitale a dicembre, i vigili assenteisti nella notte di San Silvestro, ora gli arresti per corruzione nei Municipi: sindaco Ignazio Marino, Roma è malata.
È curabile”.
Ma è che si fa un po’ fatica a credere che certe consuetudini ci fossero solamente in uno o due municipi, e che invece non siano diffuse anche in altre zone della città…
“Non per caso la rotazione che ha fatto tanto discutere i vigili urbani riguarderà anche dirigenti e funzionari del Campidoglio e quelli dei Municipi, tutti”.
Ignazio Marino risponde da “Harvard, una settimana da amici ma il settanta per cento del tempo l’ho passato al telefono…”: parla di tutto, la Mafia capitale e la corruzione, il capodanno dei vigili urbani – “da loro adesso mi aspetto dei segnali” – e il salario accessorio degli impiegati, la giunta, il Pd, le nozze gay e, naturalmente, dedica molte parole all’orrore di Parigi, alla paura e all’indignazione che dalla Francia sono arrivate fino a Roma. “Parigi è la città che Roma ha nel cuore, sono gemellate, abbiamo tanti progetti comuni: ho cercato il sindaco Anne Hidalgo, le parlerò stasera, noi intanto illuminiamo il Campidoglio con i colori della bandiera francese, non era mai successo. Ai romani vorrei dire che lo scopo dei terroristi è proprio quello di spaventare il mondo occidentale, di terrorizzarci. Invece bisogna rispondere in due modi: da una parte le istituzioni, che come sta accadendo alzano gli standard di sicurezza; dall’altra i cittadini, che devono reagire come stanno facendo i francesi, che stampano Charlie Hebdo in un milione di copie. Ecco, anche noi dobbiamo fare così: vivere dimostrando di non avere paura”.
Da noi ci sono mafia, vigili malati, corruzione. Lei è un chirurgo ma questa città somiglia più a un malato terminale che a uno curabile.
“È curabile e può recuperare ottima salute, invece. Quello che stiamo vedendo ultimamente è il percorso più faticoso della terapia, quello traumatico: non a caso appena eletto ho chiesto al Mef di esaminare i conti del Comune, non a caso un anno fa ho firmato un protocollo con i vertici della Guardia di finanza per aprire Municipi e Campidoglio alla loro sorveglianza, e oggi credo che quelle siano state decisioni prudenti, sagge. Certo nei cinque anni di Alemanno questa città si è ammalata: corruzione e concussione, posizioni di vertice da raggiungere grazie all’amico e non per merito, fino ad arrivare al tumore delle infiltrazioni della mafia. Io non voglio dare la sensazione di un governo della città che sia punitivo, che applichi una severità indiscriminata, ma a Roma c’è bisogno di trasparenza, di meritocrazia, di normalità: voglio una città che sia normale come lo sono le capitali del Nord Europa”.
La strada è lunga, evidentemente: può spiegare anche come farà? Anche perché nell’ultima inchiesta si parla di una «endemica» corruzione nei due municipi. Come dicevamo, però, è difficile credere che funzionasse così solamente all’Aurelio e sulla Cassia…
“Da un lato credo sia preziosa l’azione della Procura, delle forze dell’ordine, della Guardia di Finanza. Dall’altra credo nel cammino intrapreso dalla nostra amministrazione: i vigili urbani si oppongono alla rotazione nelle varie zone. Ma noi quel provvedimento l’abbiamo istituito per tutti i funzionari, quelli del Campidoglio e anche quelli dei Municipi. E sia chiaro: il meccanismo serve per aiutare la stragrande maggioranza, fatta di persone perbene, ad isolare i pochi che perbene non sono. Adesso abbiamo in squadra Alfonso Sabella: gli ho detto di mettersi in un ufficio accanto al mio in modo che ci si possa consultare, si possano esaminare tutti gli atti di valore economico…”.
Lo scontro con i vigili è senza ritorno?
“Intanto, il meccanismo del salario accessorio doveva essere cambiato: il dialogo con i sindacati è ripreso e altri incontri ci saranno. Poi credo che i dipendenti di Roma adesso siano orgogliosi di poter tenere aperti gli uffici per i cittadini anche di pomeriggio, ed è un risultato non mio ma di tutti. In quanto ai vigili sono ottimista: possono ricucire il rapporto di fiducia con la popolazione ma certo adesso da loro mi aspetto dei segnali. Noi per il derby abbiamo organizzato i turni senza ricorrere allo straordinario dei vigili, ma certo vorrei evitare di ritrovarmi a contare i certificati medici. Se vogliamo cambiare Roma ognuno deve fare la propria parte: noi, la giunta, i consiglieri, i dipendenti, i vigili, siamo una squadra, dobbiamo agire tutti assieme”.
E il Pd? Orfini ha detto che prima sembrava all’opposizione.
“Non l’ho mai percepito così, il Pd: certo ero rammaricato perché molte delibere rimanevano bloccate. Ora mi hanno assicurato che nelle prossime settimane arriverà in aula quella sull’alienazione di oltre 300 milioni di immobili. Erano abbandonati, sono un tesoro per la città: serviranno per le strade, il decoro, la raccolta dei rifiuti, gli asili nido, gli alloggi per l’edilizia sociale”.
La prima delibera del 2015 sarà sulle Unioni civili. E lei sarebbe indagato per la trascrizione delle nozze gay. Vuole commentare?
“L’unico commento possibile è che un dibattito sull’amore e sull’orientamento sessuale delle persone ha un senso se si prende una macchina del tempo e si torna al secolo scorso”.
L’opposizione accusa: il sindaco è sempre in vacanza.
“Tra due giorni le mie vacanze finiscono, ma il punto è un altro: vorrei introdurre il cartellino da timbrare anche per me. Lavoro 15 ore al giorno, in fatto di produttività non temo nessuno”.

romasociale.com

 

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