COMUNE, STORACE: “MARINO NON POTEVA DONARE SANGUE IERI”
“Inganno e abuso, per giunta sulla pelle dei malati. Per di più da un medico che è anche Sindaco”. Lo afferma in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, aggiungendo: “Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ne ha combinata un’altra delle sue, questa volta difficilmente digeribile sul piano etico. Ieri mattina, di buon’ora, si è presentato all’ospedale Sant’Andrea per donare sangue. Un sangue che non poteva di fatto donare e che non salverà nessuna vita. Il sangue del Sindaco è inservibile e Marino ha trasmesso il messaggio che le norme a presidio di una pratica sanitaria che ha necessità di comportamenti adeguati possono contare quanto un fico secco. Bastava visitare il sito dell’Avis. Avrebbe trovato una circolare molto chiara: ‘La sospensione (della donazione di sangue) è applicata per 28 giorni durante tutto l’anno per i donatori che abbiano soggiornato negli USA e in Canada’. Il centro nazionale sangue ha pubblicato questa circolare anche sul sito del Ministero della Salute. Le regioni ne sono in possesso”.
“Questa mattina è stata sufficiente una telefonata al centro trasfusionale del Sant’Andrea, lo stesso dove si è recato Marino, per confermare – prosegue Storace – chi rientra dagli Stati Uniti deve precauzionalmente sospendere, causa Virus del Nilo Occidentale, le donazioni di sangue per 28 giorni. In alternativa, potrebbe donare al Policlinico Umberto I, unico autorizzato ad effettuare un test di controllo. Terza chanche: donare anche al Sant’Andrea che, però, dovrà ‘girare’ la provetta per il test sempre all’Umberto I con ovvio aggravio di costi per la sanità pubblica”.
“La sceneggiata di ieri serve solo ai gonzi, alle televisioni, ai fotografi per esigenze scenografiche. Lo richiami all’ordine il Ministro della Salute per il gioco sporco; Zingaretti faccia una lavata di capo al direttore generale del Sant’Andrea – anzi al commissario attuale, perché il dg glielo hanno portato via i carabinieri per il racket del caro estinto – per la partecipazione alla comparsata”.