COMUNALI, I RISULTATI DEFINITIVI: RAGGI E GIACHETTI AL BALLOTTAGGIO

Si sono conclusi gli scrutini delle 2600 sezioni elettorali di Roma, e un dato emerge chiaramente dalle urne: l’affluenza al voto, seppur si sia votato esclusivamente un giorno a differenza delle precedenti elezioni in cui è stato possibile farlo anche il lunedì, è cresciuta di quasi 5 punti percentuali, passando dal 52,81% al 57,19%, un dato in contrasto con quella che è la tendenza italiana e più in generale con quella europea.

Virginia Raggi, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, ha raggiunto il 35,25% con oltre 400 mila voti riscossi a favore partendo però da un risultato del 2013 che aveva raggiunto il 12,43% con 149 mila raccolti; la crescita è stata esponenziale con un’offerta elettorale molto più ampia rispetto a quella di due anni fa e con più competitors nell’area politica di appartenenza. La Raggi ha quindi vinto con distacco contro tutti i suoi avversari e da sola, senza apparentamenti.

Non è solo l’exploit della grillina l’unica sorpresa di queste votazioni, infatti è notizia, soprattutto se pensiamo a quanto è successo a Roma con Marino e gli scandali della sua giunta targata Partito Democratico, che Giachetti sia arrivato secondo e che abbia raggiunto il 24,87%, dato che se messo a confronto con quello del sindaco uscente segna una perdita di consenso piuttosto ampia, pari al 9,1% del 2013, ma che date le premesse risulta essere come un piccolo miracolo politico.

Nell’area di sinistra anche Fassina, che aveva annunciato che avrebbe raggiunto il 5%, ha quasi azzeccato toltamente la sua stima, infatti chiude intorno al 4,5% dal 2% scarso del 2013, voti che già ha promesso di non passare al candidato sindaco del Pd ora che si va’ al ballottaggio potrebbero risultare molto importanti per il recupero del vice presidente della Camera dei Deputati a discapito della Raggi.

Dallo scrutinio dei seggi esce anche un’altra grande verità, la spaccatura e le tante polemiche avvenute nel centro destra nel corso degli scorsi mesi ha fatto sì che di due candidati neanche uno è arrivato al ballottaggio; chiaramente la strategia e quanto fatto ha dato la zappa sui piedi sia a Giorgia Meloni che ad Alfio Marchini. La leader di Fratelli d’Italia però ne esce rafforzata nella sua figura e anche il suo partito ha avuto un miglioramento netto, soprattutto perchè schierandosi praticamente solo con le sue forze, con il centro destra diviso e una campagna elettorale per lo meno complicata per tutte le varie vicessitudini accadute soprattutto per la bagarre con Berlusconi, ha sfiorato il ballottaggio e seppur la differenzino 4 punti percentuale da Giachetti, Fratelli d’Italia è passata da una dimensione del 5,92% del 2013 al 12,29% a cui vanno sommati i 3,4% della lista civica a lei collegata.

L’altro candidato del centro destra, Alfio Marchini, è il vero sconfitto di queste elezioni in quanto ha raggiunto il 10,96%, ben lontano dalla possibilità di andare al ballottaggio, ma questi dati hanno sotto due chiavi di lettura: Marchini dal suo apparentamento con Berlusconi e Forza Italia ha goduto di un beneficio pari al 4,23%, raggiungendo con la sua lista civica il 4,71% in autonomia, una contrazione del risultato elettorale che è pari al 14,98% in due anni per Forza Italia e per la lista civica di Marchini 2,76%. Il messaggio di questi dati è piuttosto chiaro, Marchini da solo nella precedente elezioni aveva raggiunto un risultato assai vicino a quello di quest’anno e che probabilmente l’apparentemento con il cavaliere non ha dato i benefici sperati e allo stesso tempo, la leadership del centro destra, ormai da decenni saldamente in mano a Silvio Berlusconi, potrebbe aver cambiato detentore e gli equilibri degli schieramenti elettorali per le prossime elezioni.

Il quadro per il ballottaggio del 19 giugno è quindi chiaro, la sfida è tra la Raggi e Giachetti e da oggi inizia una nuova campagna elettorale tutta da scoprire!

Pietro Proietti