CHIESA, PAPA FRANCESCO “NON GUARDIAMO LA DONNA CON PREGIUDIZIO”
Sono circa 14 mila i fedeli che questa mattina si sono riversati a Piazza San Pietro per seguire l’udienza generale del mercoledì; Papa Francesco, come di consueto, è arrivato nella piazza a bordo della “papamobile” aperta che gli ha consentito di passare tra la sua gente e di condividere con loro pochi istanti prima dell’udienza.
Il tema della catechesi di questo mercoledì è quello della donna, con Francesco che ha sottolineato come troppe volte, e troppo spesso, le donne vivono nella “condizione della scartata” così come è scritto nell’episodio del Vangelo dell’emorroissa, ma anche che “tutti siamo messi in guardia dalle visioni della femminilità inficiate da pregiudizi” ricordando che sono proprio i Vangeli “a ripristinare la verità sulla intangibile dignità della donna”.
“Nell’incontro con Cristo si apre per tutti, uomini e donne di ogni luogo e di ogni tempo, la via della liberazione e della salvezza. Il desiderio di essere salvata – prosegue il Papa – da Gesù è tale da farla andare oltre le prescrizioni stabilite dalla legge di Mosè. Questa povera donna infatti da molti anni non è semplicemente malata, ma è ritenuta impura perchè affetta da emorragie. E’ perciò esclusa dalle liturgie, dalla vita coniugale, dai normali rapporti con il prossimo”. Francesco in questo caso ricorda a tutti di stare attenti con le proprie valutazioni, prima di farsi vincere dal pregiudizio perché quella dell’episodio raccontato “Era una donna scartata dalla società. E’ importante considerare questa condizione – scartata – per capire il suo stato d’animo: lei sente che Gesù può liberarla dalla malattia e dallo stato di emarginazione e di indegnità in cui da anni si trova. In una parola: sa e sente che Gesù può salvarla”.
“Questo caso – ha aggiunto Francesco – fa riflettere su come la donna sia spesso percepita e rappresentata. Tutti siamo messi in guardia, anche le comunità cristiane, da visioni della femminilità inficiate da pregiudizi e sospetti lesivi della sua intangibile dignità”. In tal senso, ha aggiunto, “sono proprio i Vangeli a ripristinare la verità e a ricondurre ad un punto di vista liberatorio”. “Gesù ha ammirato la fede di questa donna che tutti evitavano e ha trasformato la sua speranza in salvezza – ha concluso -. Non sappiamo il suo nome, ma le poche righe con cui i Vangeli descrivono il suo incontro con Gesù delineano un itinerario di fede capace di ristabilire la verità e la grandezza della dignità di ogni persona”.