CHIESA, MONS. BECCIU SUL TEMA DELLA VIOLENZA CONTRO I BAMBINI E LE VITTIME DI ABUSI
Mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, uno dei collaboratori di papa Francesco sul tema dei diritti dei bambini e delle vittime rende “Grazie a Dio la Chiesa ha preso coscienza di tutto questo. Purtroppo si e’ svegliata un po’ tardi, va detto. Pero’, come e’ stato riconosciuto piu’ volte, non credo ci sia al mondo un’istituzione sociale e politica che come la Chiesa si sia impegnata ovunque a fare un repulisti e mettere in pratica tutti i metodi per prevenire altri abusi”, dichiarandolo al Corriere della Sera.
Sul problema degli abusi da parte di chierici, “in passato – ammette mons. Becciu – si pensava a ’salvare’ l’istituzione dallo scandalo piu’ che a guardare l’orrore”, ma “gia’ con Benedetto XVI -rivendica – si e’ messo in chiaro che non c’erano piu’ scuse o giustificazioni: prima di ogni altra cosa vengono i diritti delle vittime, dei bambini. Agire con decisione, senza peraltro cadere nella trappola del linciaggio di chi accusa con prove infondate”. “Ma bisogna intervenire subito -aggiunge – e chi e’ responsabile va perseguito, nel caso spretato. Abbiamo imparato la lezione. Da quando la Chiesa ha preso coscienza del problema, si e’ impegnata ovunque a fare pulizia”.
Si sofferma anche a parlare di Papa Francesco sottolineandone il lato “severo, come lo sono tutte le persone che hanno preso a cuore il problema perche’ si intervenisse in maniera adeguata, anche per prevenire”, facendoci notare come questo tema sia caro al Pontefice che non vuole discostarsi da una linea già precedentemente ben solcata dal suo precedessore.
Continua poi dichiarando che secondo il suo punto di vista “la mentalita’ sia cambiata”, prosegue avvertendo pero’ che “dobbiamo accogliere sempre di piu’ le indicazioni della Commissione” antiabusi istituita da papa Bergoglio, “ad esempio perche’ nei seminari si dia una formazione adeguata ai futuri sacerdoti. Soprattutto, si sia attenti e severi nella scelta dei candidati al sacerdozio”.