CENTRO A MONTE LIBRETTI CHIUDE, CAMPIDOGLIO: “GESTORE NON HA PARTECIPATO AI BANDI”
La volontà di chiudere il centro di accoglienza in via Monte Libretti non è attribuibile a Roma Capitale, bensì alle scelte operate dall’ente che sta gestendo la struttura. Lo comunica in una nota il Campidoglio.
“A tale ente era ben noto, al contrario di quanto alcuni stanno affermando in queste ore, che il contratto d’appalto, con scadenza il 30 giugno 2021, non era prorogabile in termini di legge e, dunque, qualsiasi atto di proroga sarebbe stato illegittimo – si legge nella nota -. A fronte di ciò, tale ente non ha partecipato alla procedura di appalto per l’aggiudicazione dell’emergenza climatica, che è attualmente in corso. La volontà di non partecipare a questo nuovo bando per l’accoglienza di persone senza dimora è una scelta prettamente aziendale, che per nessuna ragione può infangare l’operato nell’interesse pubblico e a sostegno delle persone più fragili di Roma Capitale.
“Gli ospiti del centro – continua la nota del Campidoglio – saranno ricollocati all’interno del circuito capitolino delle strutture di accoglienza, che risultano regolarmente aggiudicatarie di procedure pubbliche di affidamento. L’incauta scelta del gestore sta ricadendo ora sui lavoratori impiegati nella struttura, la cui situazione è attualmente al centro dell’interlocuzione avviata dall’Amministrazione con le organizzazioni sindacali interessate”. Il Campidoglio precisa, inoltre, “in merito al rinnovo dell’affitto della struttura da parte del gestore, che tale attività è tra soggetti privati e non può investire per nessuna ragione l’Amministrazione capitolina, la gestione delle risorse comuni e le casse pubbliche”.
“Riteniamo inaccettabile e quanto mai allarmante che la scadenza naturale di un contratto d’appalto con un soggetto privato possa essere usata come motivo di linciaggio mediatico – dichiara l’assessora alla persona, scuola e comunità solidale di Roma Capitale Veronica Mammì -. Come è noto e stabilito dalla legge, a tutela del benessere della collettività, la Direzione Accoglienza ed Inclusione del Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale affida le strutture di accoglienza esclusivamente con procedure ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi fondamentali di imparzialità, trasparenza e buon andamento della gestione dei servizi e delle risorse pubbliche. È dunque da escludere, in base a questi principi fondamentali posti a tutela dei servizi pubblici e dell’interesse collettivo, un diritto inteso come ‘acquisito’ da parte dei gestori di tali appalti”, conclude l’assessore.