STUDENTI IN STRADA CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA: “GIÙ LA MASCHERA SUL DIRITTO ALLO STUDIO”
Sono scesi in strada per protestare contro la manovra del Governo e denunciare i tagli ai finanziamenti per l’istruzione e per la cultura. Si tratta di alcune centinaia di studenti: il corteo, partito da Piramide, raggiungerà il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere, passando per via Marmorata e Ponte Sublicio.
Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi, dichiara in una nota: “Chiediamo che questo Governo metta giù la maschera sui fondi in istruzione. Non è accettabile che si promettano investimenti per fare propaganda, ma che allo stesso tempo il Ministro dell’Istruzione dica che ‘bisogna scaldarsi con la legna che si ha’, e che pochi giorni dopo saltino fuori 29 milioni di euro di tagli: 14 sulla scuola, 15 sull’università. Saremo in piazza anche perché cambiare il nome e ridurre le ore di alternanza non risolverà il problema dello sfruttamento! E i 56 milioni ‘risparmiati’ col taglio delle ore, dove finiranno? Diciamo basta alla propaganda sulla pelle degli studenti!”.
Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, continua: “Il Governo per mesi ha annunciato l’abolizione del numero chiuso alle Università. Mai un parere degli studenti, mai una proposta concreta, mai un confronto con il Cnsu. Per superare l’attuale metodo di accesso servono investimenti, che partano dall’orientamento alle scuole superiori fino alle borse di specializzazione medica, e soprattutto serve un confronto vero con gli studenti!”.
I due rappresentanti chiedono che il Governo “metta giù la maschera anche sul tema della sicurezza”, criticando la manovra “Scuole sicure” che prevede l’installazione di telecamere e i cani antidroga fuori dalle scuole. Per Gulluni e Manfreda, i veri “spacciatori di morte” sono gli edifici pericolanti in cui i ragazzi studiano. “Poi c’è il Decreto Sicurezza di Salvini – continuano – che fa leva sull’incertezza delle nostre vite per criminalizzare lo straniero offende il concetto stesso di cittadinanza: no al razzismo mascherato da legge!”.
“Giù la maschera sul diritto allo studio – concludono i coordinatori della protesta – Nella giornata internazionale del diritto allo studio gli idonei non beneficiari sono ancora una triste realtà, così come un’altissima contribuzione universitaria e il calo delle iscrizioni alle università di Centro e Sud. Ogni anno inoltre, come studenti delle superiori, paghiamo migliaia di euro in libri, trasporti, materiale. Chi non li ha, lascia la scuola: sono 150mila gli studenti che ogni anno abbandonano. E in Italia si preferisce fare condoni agli evasori fiscali anziché stanziare fondi per creare una Legge Nazionale sul diritto allo studio”.
Maddalena Tomassini