Religioni

CEI: “L’ORA DI RELIGIONE SERVE A CONFRONTARSI CON LE DOMANDE PROFONDE DELLA VITA”

L’insegnamento della religione cattolica strumento per “confrontarsi con le domande profonde della vita”. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha scritto agli studenti e ai genitori un messaggio in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2021-2022.

“Noi pensiamo – scrivono i Vescovi – che questo insegnamento consente di conoscere e contestualizzare in un’ottica più ampia la storia culturale del nostro Paese e del mondo intero, attraverso le idee che la religione cristiana ha prodotto”. Per i Vescovi, l’insegnamento della religione cattolica è quanto mai esperienza di vita per il “dialogo”. “Ma nell’insegnamento della religione cattolica si danno anche altre possibilità: gli studenti possono confrontarsi con le domande profonde della vita. Soprattutto nel tempo della formazione intellettuale a scuola sorgono quei quesiti che a volte ci affannano, ma che di fatto ci rendono esseri umani unici e irripetibili: chi siamo? Quale storia ci ha preceduto? Cosa dobbiamo fare per il presente nostro e dei nostri cari? Perché il dolore e la morte? Cosa possiamo sperare per il futuro in questa terra e dopo? Ognuno deve trovare la sua risposta”, sottolineano i Vescovi.

L’insegnamento della religione cattolica, rileva la Cei,  “si pone nell’orizzonte degli interrogativi esistenziali, che sorgono anche nei nostri ragazzi. In un tempo in cui la pandemia da Covid-19 ci sta ponendo di fronte problemi inediti per l’umanità, pensiamo che le generazioni future potranno affrontare meglio anche le sfide nel campo dell’economia, del diritto o della scienza se avranno interiorizzato i valori religiosi già a scuola”. I Vescovi ritengono che “una solida preparazione nell’ambito religioso consente di apprezzare il mondo guardando oltre le apparenze, di non accontentarsi delle cose materiali puntando piuttosto a quelle spirituali, di confutare le false superstizioni escludendo ogni forma di violenza in nome di Dio, di allenarsi al dialogo sempre rispettoso dell’altro, di formare una coscienza matura imparando a crescere tenendo conto degli altri e soprattutto dei più deboli. Siamo sicuri che l’alleanza educativa stretta tra voi, genitori e studenti, e gli insegnanti di religione cattolica consenta di vivere il tempo della scuola come un’occasione di reale formazione delle nuove generazioni in modo sano e costruttivo, per il bene dei nostri ragazzi e della nostra società”.

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