CARD. PAROLIN, “NON CI SONO LE CONDIZIONI PER LA VISITA DEL PAPA IN IRAQ”
Attualmente in Iraq non vi sono le condizioni di sicurezza per un viaggio di papa Francesco. Lo ha dichiarato il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, in un’intervista rilasciata all’emittente “Tv2000”, di ritorno dal suo viaggio nel paese arabo a maggioranza musulmana. “Per un viaggio del Papa in Iraq ci devono essere quel minimo di condizioni che permettano al viaggio stesso di realizzarsi ma che attualmente non esistono”, ha affermato Parolin. Il cardinale ha aggiunto: “Certo, c’è una grandissima attesa da parte di tutti: autorità, alcuni musulmani che ho avuto occasione di incontrare e soprattutto comunità cristiane che sentono il bisogno di avere il Papa per essere confermati nella fede e incoraggiati nella loro situazione. Mi permetto di esprimere la speranza che queste condizioni possano realizzarsi e che il Papa possa andare al più presto anche in Iraq”. L’alto prelato ha trascorso il Natale in Iraq, celebrando una messa nella cattedrale di San Giuseppe a Baghdad, nel quartiere di Karrada, assieme al patriarca della Chiesa caldea il cardinal Louis Raphael Sako.
Nell’intervista Parolin ha parlato anche del fenomeno del terrorismo che “non è stato superato”. “Dal mio viaggio in Iraq l’impressione che ho avuto e che mi è stata confermata da autorevoli interlocutori è che ancora sono presenti le radici di questo fenomeno”, ha dichiarato Parolin. L’alto prelato ha proseguito: “L’attenzione del Papa verso il mondo arabo è dovuta alle difficoltà che oggi si riscontrano nelle relazioni tra Cristianesimo e Islam, con le derive tragiche del terrorismo e del fondamentalismo religioso. Di fronte a questa situazione il Papa fin dall’inizio del suo pontificato ha cercato di promuovere l’incontro. Papa Francesco si caratterizza infatti per questa volontà di promuovere l’incontro contro ogni indifferenza. Questo è il senso della sua attenzione che si manifesta questo anno attraverso i viaggi nel mondo arabo”. Nei prossimi mesi il Papa si recherà sia negli Emirati Arabi Uniti (dal 3 al 5 febbraio) che in Marocco (il 30 e 31 marzo).