CANONIZZAZIONE; LA GRANDE OSPITALITÀ’ DEI ROMANI TRA FALSI SOUVENIR E DEGRADO
Archiviata la domenica dei quattro papi, quella che l’universo mondo ha definito domenica epocale, è tempo di bilanci e riflessioni un po’ per tutti. Un doveroso pensiero è da rivolgere ai cittadini romani che hanno ancora una volta dimostrato grande senso di ospitalità e profonda generosità, proprio come richiesto in queste straordinarie occasioni.
Girando per le vie della città in quelle ore si è colta la serenità della gente, la gioia di chi sa accogliere, la tranquillità di quelli che sanno fare spazio e posto a chi, magari venuto dall’altro capo del mondo, vuole vivere per qualche ora la città dei due papi santi.
E’ sembrato quasi come se, tutti i cittadini capitolini, per accogliere altrettanti turisti e pellegrini, con orgoglio abbiano fatto volontariamente un passo indietro per lasciare apprezzare, agli ospiti, tutte quelle cose che in fondo per i Romani sono la quotidianità: Il Papa, il Vaticano, il Colosseo, il centro storico, insomma tutta Roma.
La città si è percepita tranquilla anche se stracolma di gente, vissuta in modo intenso ma con ordine. Meritoria è stata l’opera dei tanti volontari, tra cui quelli dell’U.N.I.T.A.L.S.I., che hanno dato modo di vivere la città anche a chi non ha queste possibilità. Efficienti i servizi dell’ordine e i trasporti locali. Una grande e vera prova di capacità da parte di tutti. Certamente qualche deluso ci sarà, ma sta pur sempre nelle cose e comunque in un bilancio largamente positivo.
La cosa che colpisce maggiormente, è il degrado di souvenir e false firme in cui sia ripiombata tutta la zona Vaticano, anzi tutta la città, che sino a ventiquattro ore prima aveva vissuto tutt’altra vita. Non si può certo sperare in una canonizzazione al giorno per vivere i marciapiedi senza lenzuolate bianche srotolate a terra, strapiene di cianfrusaglie varie. Occorre forse pensare a un piano di riqualificazione generale del centro storico, dell’intera capitale e del turismo da parte degli amministratori locali. Roma, alla pari delle altre città e delle altre metropoli di tutto il mondo, deve saper mettere in risalto le cose che gli altri non hanno.
Al sindaco Marino e alla sua giunta è chiesto allora uno scatto d’orgoglio. Da loro ci si aspettano decisioni rapide e tempestive. Non proclami elettorali o false promesse ma concretezza e pragmatismo di provvedimenti attuabili subito, poiché Roma è la città eterna e non può aspettare. Roma con le sue bellezze, la sua storia, la sua arte e la sua cultura è da sempre definita la capitale del mondo. I Romani, ogni volta che è chiesto loro l’eccezionalità, dimostrano di essere consapevoli della grandezza e unicità della propria città. Sono i politici e gli amministratori, con l’impegno e il coraggio delle proprie scelte, a dover far rivivere quell’eccezionalità di Roma che, purtroppo da qualche anno, questa città sembra aver perso o peggio ceduto a chi di eccezionale non ha proprio nulla da offrire.
Alfonso Benevento