CALANO LE DOMANDE DI NULLITÀ DEI MATRIMONI “MA NON LE SEPARAZIONI”
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Calano (non di molto) le richieste di nullita’ dei matrimoni ma non le separazioni, a conferma di una certa ’timidezza’ ad approcciarsi all’iter del Tribunale. E se i matrimoni civili hanno gia’ superato quelli religiosi, al primo posto rimangono le convivenze. Sullo sfondo pesa comunque una
fragilita’ generalizzata delle societa’, che richiede “uno sforzo ulteriore” nella capacita’ di comprensione degli equilibri, mancati o ritrovati, di coppia. È il quadro in cui si tiene oggi l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale interdiocesano Flaminio, nell’auditorium Santa Clelia Barbieri della Curia di Bologna, nel corso della seduta presieduta dal
cardinale Matteo Maria Zuppi di fronte a varie autorita’ religiose e civili, a partire dal procuratore generale della Corte d’Appello Ignazio De Francisci a fianco dei vertici delle Forze dell’ordine. Tra i dati dell’attivita’ 2019 del Tribunale in questione (che copre i territori delle arcidiocesi di Bologna,
Ferrara-Comacchio, Ravenna-Cervia e delle diocesi di Faenza-Modigliana, Imola, Cesena-Sarsina, Forli’-Bertinoro, Rimini, San Marino-Montefeltro), monsignor Massimo Mingardi, vicario giudiziale, segnala che le cause (di prima istanza) di nullita’ di matrimonio pendenti al 31 dicembre scorso erano 118, contro le 122 di un anno prima. Le cause introdotte nel 2019 risultano 12 in meno, 77 contro 89, e quelle complessivamente trattate 199, contro 207. I libelli depositati sono stati 16 in meno rispetto al 2018. Commenta Zuppi a margine: “Calano le richieste di annullamento? È una domanda per noi, perche’ non e’ che calino le separazioni. Dobbiamo insistere sul fatto che il processo non e’ una complicazione, anche se si tende a vederla cosi’”. E questo forse anche per una certa percezione sui costi, ma in realta’ il contributo richiesto per avviare una causa (525
euro) e’ lo stesso da anni.
E se ancora calano i matrimoni, intanto, continua il cardinale: “L’anno scorso, per la prima volta, quelli civili hanno superato quelli religiosi. Le convivenze, invece, superano tutto: sono aumentate decisamente ma cosi’ come sono aumentate le separazioni, tuttavia. Dobbiamo procedere- detta la linea Zuppi- nel solco della sapiente indicazione di papa Francesco, Amoris laetitia: ossia, motivare che il matrimonio e’ attrattivo, che
’ne vale la pena’. Il matrimonio e’ un qualcosa che si realizza, non qualcosa da cui si tende a scappare”.
Tornando ai dati del Tribunale Flaminio, sui capi di nullita’ si acuisce il ribaltamento tra le incapacita’ e le simulazioni: da due anni le prime risultano prevalenti, e nel 2019 i capi sono stati rispettivamente 81 e 61. Tutto questo, a Mingardi, fa riscontrare dunque “un cambiamento in corso nella societa’ nel senso di una maggiore fragilita’ strutturale delle persone
rispetto ad epoche passate”. Per questo, raccomanda in generale il vicario giudiziale, “non dobbiamo limitarci ad assistere come spettatori passivi” ma “e’ necessaria un’assunzione di responsabilita’ con particolare incisivita’ per chi ha ruoli formativi”. La prevalenza di cause di incapacita’, inoltre,
allunga la durata dei processi, per via sia delle perizie d’ufficio sia dell’introduzione dell’ipotesi di incapacita’ in corso d’istruttoria, piu’ frequente ormai. Curiosamente, un aiuto indiretto dal punto di vista dei tempi arriva proprio dal calo del numero delle cause presentate. Spiega Mingardi: “Quest’anno abbiamo avuto un leggero calo nelle domande presentate ma non e’ detto che faccia tendenza, lo scopriremo nei prossimi anni.
Certamente, questo ci consente di affrontare con maggiore attenzione e piu’ rapidita’ i casi che vengono presentati, ci fa fare le cose con meno ansia e meno fretta”.