“BUON USO O ABUSO DEL WEB”, CONVEGNO ALL’UNIVERSITA’ LATERANENSE
L’appuntamento sabato 11 dalle 9 con il cardinale Angelo De Donatis, il vescovo Riccardo Lamba, Gabriele Sani, Federico Tonioni, Gianna Autullo, Carlo Di Noto, Stefania Garassini, Vittoria Lugli
“Buon uso o abuso del web” è il tema – attualissimo – del convegno promosso dal Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della diocesi di Roma, in programma per sabato 11 novembre, a partire dalle ore 9, nell’Aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense.
Pensato in particolare per educatori, animatori, docenti, genitori e chi ogni giorno si interfaccia con l’universo giovanile, il momento di riflessione sarà aperto dai saluti del cardinale vicario Angelo De Donatis e del vescovo Riccardo Lamba, vescovo referente del Servizio diocesano. Interverrà poi in collegamento il professor Gabriele Sani, primario di Psichiatria dell’Università Cattolica di Roma. A seguire, il professor Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta dell’Università Cattolica di Roma, direttore del Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da Web, presso la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, parlerà di “Origini e significato della psicopatologia web mediata”; mentre la dottoressa Gianna Autullo, psichiatra e psicoterapeuta dell’Università Cattolica di Roma, proporrà una riflessione su “Adolescenza e crisi genitoriale”. Ancora, Carlo Di Noto, direttore dell’Associazione Meter, interverrà su come “Abitare il web come casa sicura”. I lavori del convegno riprenderanno alle 11.30, dopo una breve pausa, con la relazione di Stefania Garassini, giornalista e docente all’Università Cattolica di Milano, su “Smartphone: a che età? La necessità di un accesso graduale al digitale e il ruolo centrale dei genitori”. Le conclusioni saranno a cura della dottoressa Vittoria Lugli, psicoterapeuta e referente del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e coordinatrice del Lazio.
«Questo convegno è strutturato per tutti i genitori e gli educatori – osserva Lugli –, perché dopo tre anni di pandemia, vissuta in gran parte sul web e sui social, possano avere strumenti per aiutare i figli, ma anche loro stessi, perché spesso anche gli adulti non riescono a darsi delle regole. È un fenomeno molto diffuso quello della dipendenza dal web, che può creare numerosi problemi. A rischio dipendenza, oltre ai minori, ci sono le persone con autostima fragile, ma l’abuso di internet non fa che aumentare l’isolamento, e l’isolamento abbassa ancor di più l’autostima…. Come un cane che si morde la coda».