ASSOCIAZIONI DEI DISABILI: ROMA INACCESSIBILE, DA ANNI NESSUN PROGRESSO
Pochi altoparlanti ed annunci troppo bassi, percorsi tattili non completati, assenza di un tavolo permanente di confronto con Atac, dipendenti non formati per gestire le diverse emergenze, piste ciclabili continue alla zona pedonale e non segnalate, rampe dei marciapiedi bloccate.
Queste alcune delle lamentele manifestate questa mattina dai rappresentanti di diverse associazioni di disabili in occasione della Commissione Controllo del Campidoglio convocata su richiesta della Consigliera Pd Ilaria Piccolo “non per fare polemiche ma per cogliere l’occasione per fare il punto su come sono accessibili ai disabili i mezzi pubblici della città anche in relazione al protocollo sottoscritto nel 2012 dalle associazioni e da Atac”.
Per quel che riguarda ad esempio la fruizione dei mezzi pubblici da parte dei non vedenti, denuncia l’Associazione Italiana cechi ed Ipovedenti, “da anni notiamo una situazione stagnante, se non addirittura in via di peggioramento. Da diversi anni non notiamo progressi come in passato”. Primo problema da affrontare ogni giorno quello relativo “agli annunci in voce all’interno dei mezzi per le uscite e all’esterno per il loro arrivo che in molti casi vengono effettuati a volume incredibilmente basso”. Per queste ragioni alla Commissione è arrivata la richiesta di “un tavolo di confronto permanente con le aziende di trasporto perché senza è difficile avere risultati”.
Richiesta arrivata anche da altre associazioni, secondo cui è “necessario un coordinamento fra i vari uffici ed enti che si occupano di trasporto. Servono tavoli di confronto specifici perché le diverse forme di disabilità impongono soluzioni diverse”. Anche per queste differenze, sottolinea l’Associazione Disabili Visivi, “serve una maggiore formazione e per questo chiediamo di poter organizzare noi presso gli uffici corsi di aggiornamento per i dipendenti in modo da informarli sia sulla parte normativa sia sulla parte tecnica, ovvero le modalità attraverso cui risolvere le problematiche”.
Altro problema è quello delle piste ciclabili che “spesso coincidono o non sono separate in maniera sensibile per i non vedenti dalla zona pedonale: tanti sono stati investiti perché convinti di essere nella zona pedonale“. Per non parlare “delle rampe dei marciapiedi bloccate dalle macchine: come si può essere ostaggi di un marciapiede?”. Sentita anche la testimonianza davanti alla Commissione della parlamentare Pd Laura Coccia: “All’estero ho sperimentato la quasi totale accessibilità nonostante la paresi spastica che mi toglie completamente l’equilibrio. Tornata a Roma – ha aggiunto – ho provato come funzionavano le cose: l’impatto è stato traumatico perché quando vedi che è possibile, trovarsi davanti a delle barriere è doppiamente frustrante. Pensate che sono rimasta 50 minuti nel montascale della Stazione Giulio Agricola che si è rotto con me dentro”.
A replicare alle associazioni il delegato alla disabilità della sindaca, Andrea Venuto, che ha ricordato come “nessun acquisto di nuovi mezzi fatto da questa amministrazione“ fosse “privo della piena accessibilità”. Inoltre “il prossimo acquisto con Consip rispetterà tutti i dettami ed abbiamo anche chiesto di verificare qual’è il livello di accessibilità. Ad ogni modo ad oggi 21 linee sono considerate con piena accessibili“. Ad ogni modo “a metà ottobre abbiamo organizzato un incontro con Atac le associazioni firmatarie del protocollo del 2012 per ripartire e capire come intervenire”.
Sul fronte delle barriere architettoniche, Venuto ha spiegato di aver personalmente effettuato decine di sopralluoghi, portando anche alcuni esempi come quello di “via dello Scalo San Lorenzo dove ci hanno segnalato che non c’è un attraverso con le rampe per circa un chilometro. Siamo intervenuti ed abbiamo già elaborato un progetto esecutivo”. Certo, ha concluso, “l’ammodernamento di parte della rete di Roma Metropolitane costerebbe circa 1,2 miliardi. Ci sono fermate storiche come Spagna e Barberini che non sono accessibili, andiamo a vedere cosa c’è e proviamoci. Ringrazio la commissione che ha dato la possibilità di parlare di questi temi, bisognerebbe iniziare un ciclo di incontri in maniera sistematica”.
Dal canto loro i funzionari di Atac hanno ribadito che “poco meno del 68% dei mezzi è dotato di pedana manuale. Ama si è impegnata per le 21 linee garantite ad un maggior controllo sul funzionamento delle pedane: produciamo due report per avere un puntuale controllo ed un puntuale intervento in caso di guasti, come si è verificato”.