APPROVATO LO SGOMBERO DI 25 IMMOBILI
Sono 23 gli immobili della Capitale arbitrariamente occupati, e sui quali gravano pronunce dell’Autorità giudiziaria, contenuti nel programma degli interventi di sgombero approvato dal prefetto di Roma, ai sensi dell’ art. 31 ter del decreto Sicurezza, e che vanno ad aggiungersi ai due immobili per i quali la prefettura ha già in corso le attività propedeutiche allo sgombero. È quanto trapela da fonti del Viminale.
“In un territorio dove il fenomeno delle occupazioni abusive presenta dimensioni di notevole entità, 82 immobili occupati abusivamente da più di 11 mila persone di diversa nazionalità – sottolineano le stesse fonti -, con evidenti criticità di ordine e sicurezza pubblica, oltre che sociali, è stato posto così un importante tassello per il ripristino di condizioni di legalità e sicurezza, a beneficio di tutta la collettività. Si dà finalmente concretezza alla strategia di contrasto al fenomeno delle occupazioni abusive, si pone un freno all’illegalità, dando esecuzione ai provvedimenti dell’Autorità giudiziaria e una risposta a chi rivendica il diritto di ritornare in possesso dei propri stabili”.
Il Piano, al termine di un accurato lavoro istruttorio svolto dalla Prefettura con Regione, Comune e Questura, a quanto si apprende, è frutto della condivisione in Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica delle priorità da tutelare, a salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata, dell’ordine e della sicurezza pubblica, tenendo conto delle capacità assistenziali dell’Ente locale a favore delle fragilità. Nello specifico, viene dato particolare rilievo, nell’ordine, alle occupazioni ove la mancata esecuzione del provvedimento penale è stata ulteriormente sanzionata con una condanna al risarcimento del danno, alle occupazioni gravate dall’ordine di rilascio dell’Autorità giudiziaria cui occorre prestare ottemperanza, a quelle gravate da sequestro preventivo.
Gli sgomberi contenuti nel programma, fanno sapere sempre fonti del ministero dell’Interno, partiranno dalla primavera del 2020, tenendo conto che, nei prossimi mesi, occorre procedere con i due sgomberi già in fase di predisposizione, di cui uno per il quale l’amministrazione dell’Interno è stata condannata ad un cospicuo risarcimento del danno di circa 260 mila euro al mese, con pignoramento dei fondi di 23 milioni di euro, e l’altro per il quale il prefetto di Roma si è già insediato quale commissario ad acta, a seguito di provvedimento del giudice amministrativo.
“Al fine di rendere compatibile l’esecuzione degli sgomberi con le capacità assistenziali dell’ente locale il programma degli interventi è diluito in un arco temporale pluriennale, con una media di quattro interventi l’anno. Fermo restando ogni potere di intervento del prefetto in presenza di situazioni emergenziali, il Piano – concludono – potrà comunque essere aggiornato in presenza di nuovi provvedimenti dell’Autorità giudiziaria o per esigenze di incolumità o di ordine e sicurezza pubblica”.