Religioni

APERTURA DELL’ARCHIVIO DI PIO XII, “LA CHIESA NON HA PAURA DELLA STORIA”

“La Chiesa non ha paura della storia, ma affronta la valutazione degli studiosi con la certezza che sia compresa la natura del suo operato”. Così il card. José Tolentino de Mendonca, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, presentando oggi l’apertura degli Archivi vaticani sul pontificato di Pio XII. “Mettendo a disposizione degli studiosi questo ’corpus’ di documenti – ha detto -, la Chiesa segue una linea di secolare condivisione con gli studiosi senza preclusioni ideologiche, di fede o nazionalità. Tutti sono benvenuti”.

“La Santa Sede apre all’attenzione degli studiosi gli Archivi di un pontificato decisivo per la storia della Chiesa e del mondo”, ha detto il card. Tolentino nel corso di un Meeting point con la stampa, ricordando che “l’apertura è un processo lungo e delicato, che prevede il dare ordine ai documenti, la verifica dell’inventariazione, il numerare e catalogare, un lavoro complesso durato anni”. “Gli argomenti e i soggetti sono molteplici – ha spiegato il porporato portoghese -, dalla storia religiosa alla storia politica, dal governo della Chiesa alle relazione della Santa Sede con gli Stati e la comunità internazionale, fino all’impegno della Santa Sede per la carità e per la pace”.

Al centro dell’attenzione degli studiosi vi potranno essere “il periodo bellico e il faticoso dopoguerra della contrapposizione tra due blocchi: ma al centro c’è sempre il Papa, Eugenio Pacelli, Pontefice dal 1939 al 1958, e con lui la Chiesa cattolica con le sue articolazioni e le sue opere”. Secondo il card. Tolentino, “il lavoro di esame e di analisi comincia ora, il 2 marzo, ma occorrerà avere la pazienza di aspettare i risultati di un lavoro di valutazione che sarà lungo e complesso”.

Tra l’altro, l’apertura degli Archivi su Pio XII non riguarda solo l’Archivio centrale, ma anche quelli di altre istituzioni: la prima e la seconda Sezione della Segreteria di Stato, in particolare per quanto riguarda i Rapporti con gli Stati, la Congregazione per la Dottrina della Fede, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, quella per le Chiese orientali, la Penitenzieria Apostolica, la Reverenda Fabbrica di San Pietro. C’è quindi, secondo l’archivista e bibliotecario della Santa Sede, “una pluralità di Archivi che aprono le porte”, come pure “un’ampiezza di orizzonti che si aprono all’interesse degli studiosi”. E questo per quanto riguarda “il pontificato più lungo del ’900 dopo quello di San Giovani Paolo II”, nel quale – ha risposto Tolentino ai giornalisti – “sicuramente il dramma della questione ebraica e della Shoah è molto rappresentato, ma anche tante altre questioni della vita interna della Chiesa, dei rapporti con gli Stati, della ricostruzione del dopoguerra: tanta documentazione che testimonia la presenza e la fedeltà della Chiesa a Gesù nel tempo, nella storia”.

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