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ANZIO, BOMBA ECOLOGICA STA DEVASTANDO L’OASI DELLA SPADELLATA

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La Macchia della Spadellata è un importante Sito di Interesse Comunitario che ricade sul territorio del Comune di Anzio e che nel corso degli anni è stata oggetto di importanti studi archeologici ai quali sono seguiti straordinari ritrovamenti datati fino a 35mila anni fa. Purtroppo la Spadellata è stata teatro anche di altri ritrovamenti, in particolare 406 fusti tossici interrati da una casa farmaceutica. L’area fu liberata da quella bomba ecologica, ma è intanto diventata da una parte una discarica come zona di trasferenza dei rifiuti autorizzata dalla Regione per il Comune di Anzio e dall’altra un luogo prescelto per l’abbandono indiscriminato degli stessi. Non è mai stata portata a termine una bonifica nè mai è stata condotta una dettagliata attività ispettiva del sottosuolo per verificare la presenza di ulteriori fusti interrati. Resta inoltre da capire la tenuta e la permeabilità del sarcofago di cemento realizzato all’epoca per contenere quei fusti altamente pericolosi. Insomma una vera e propria bomba ecologica contro la quale stanno cercando di porre un argine, compatti, i rappresentanti locali, regionali e nazionali del MoVimento Cinque Stelle”. Così in una nota consigliera regionale del Lazio M5s Valentina Corrado. “Sull’area della Spadellata di Anzio – afferma la consigliera regionale del Lazio Valentina Corrado – stiamo chiedendo con forza alle autorità competenti una risposta chiara e immediata. E’ passato ormai oltre un mese dalla richiesta di accesso agli atti che ho inviato alla direzione regionale politiche ambientali e ciclo dei rifiuti per conoscere i dettagli delle procedure di autorizzazione dell’attività di trasferenza dei rifiuti nell’area di interesse comunitario della Spadellata. A questa prima richiesta inevasa ha fatto seguito un immediato sollecito indirizzato alla medesima area – inviato il 20 novembre – ma continuiamo ad assistere ad un silenzio assordante. Non ci fermeremo finchè non avremo le risposte richieste e una risoluzione immediata per la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto dei vincoli normativi dell’area in oggetto”.

“Non si può dimenticare l’obiettivo primario di una zona Sic – rilancia la consigliera comunale del M5s di Anzio Mariateresa Russo – ovvero la cura, il ripristino e la preservazione degli habitat naturali, delle specie di flora e fauna presenti in esso e della biodiversità in generale. Nell’ambito della rete Natura 2000 e ai sensi dell’art.2 della direttiva 92/43/Cee queste aree che presentano minacce e criticità sono un patrimonio prezioso da difendere e migliorare. Persino nella scheda tecnica della Regione Lazio è indicata da diversi anni la minaccia ‘spazzatura e rifiuti solidi’. Abbandonare a sé stessa una risorsa così importante per il territorio è una responsabilità grave nei confronti delle future generazioni”. “E’ sconcertante – conclude il deputato della Repubblica Marco Bella – come dopo 30 anni non si riesca a dare delle spiegazioni convincenti ai cittadini. Il bosco della Spadellata è stato usato prima come deposito illegittimo di scarti farmaceutici e ora come discarica di rifiuti urbani. Ad oggi, non è ancora chiaro se ci sia mai stata un’autorizzazione a tale attività. A preoccupare maggiormente – conclude Bella – è il completo stato di abbandono in cui versa il sito. Una collina di spazzatura coperta dal tempo ma che ad ogni piega rivela ciò che ancora nasconde”.

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