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AMNESTY ITALIA RICORDA L’INGIUSTA ESECUZIONE DI SACCO E VANZETTI

Oggi 23 agosto ricorre l’anniversario della morte sulla sedia elettrica di due italiani innocenti: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. E’ la sezione italiana di Amnesty International a ricordarlo.

Sacco e Vanzetti emigrarono negli Usa nel 1908, dove vissero facendo i mestieri più disparati. Nell’aprile del 1920, in un clima permeato da pregiudizi e discriminazioni verso gli stranieri, furono arrestati con l’accusa di essere gli autori di una rapina dove morirono due persone. Successivamente vennero condannati senza prove alla pena di morte, punizione irreversibile che, come in questo caso, può essere inflitta a innocenti. A nulla valse, pochi anni dopo, la confessione di un criminale portoghese che li scagionava. Sacco e Vanzetti furono uccisi sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927.

“Vittime del pregiudizio e dell’intolleranza nel confronti degli italiani e degli anarchici pacifisti quali erano,” si legge nella nota di Amnesty. “Vittime della logica secondo cui, chi è diverso e non la pensa come noi, è un nemico da schiacciare. La loro riabilitazione arrivò nel 1977, a 50 anni da quell’ingiusta esecuzione. Di quel momento ricordiamo le parole scritte dal governatore del Massachusetts, parole attuali oggi più che mai: ’Il processo e l’esecuzione di Sacco e Vanzetti devono ricordarci sempre che tutti i cittadini dovrebbero stare in guardia contro i propri pregiudizi e contro l’intolleranza verso le idee non ortodosse, con l’impegno di difendere sempre i diritti delle persone che consideriamo straniere per il rispetto dell’uomo e della verità”.

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