ALL’ASSEMBLEA CAPITOLINA NON C’È PIÙ LA MAGGIORANZA
Da oggi in Assemblea capitolina i consiglieri di maggioranza e quelli d’opposizione sono in numero uguale, escludendo la sindaca che può comunque e sempre prendere parte alle sedute e alle votazioni. Con l’uscita dal M5s della consigliera Gemma Guerrini la maggioranza capitolina si è ulteriormente assottigliata e adesso conta 24 consiglieri contro i 24 delle opposizioni. In poche settimane hanno lasciato la maggioranza: Agnese Catini, presidente della commissione Politiche sociali e Simona Ficcardi. Già da tempo avevano abbandonato il gruppo Cristina Grancio e Monica Montella.
Al di là dei numeri, e della possibilità per la sindaca Virginia Raggi di partecipare alle votazioni all’occorrenza, i dissidi interni al M5s capitolino però rischiano di pesare nelle prossime votazioni. Tre consiglieri, Enrico Stefàno, Angelo Sturni e Donatella Iorio, dall’estate scorsa hanno manifestato malcontento per l’annuncio della sindaca di voler tentare il bis nella corsa al Campidoglio e hanno quindi costituito il gruppo “Il piano di Roma”. Inizialmente con loro c’era anche Alessandra Agnello che poi ha fatto un passo indietro: oggi il gruppo ha accolto il consigliere del Municipio II Paolo Tabacchi. I tre della fronda sono rimasti nella maggioranza, tuttavia recentemente, in occasione di una mozione presentata dalla collega ex M5s Simona Ficcardi, e hanno votato con le opposizioni.
Oltre a loro, c’è poi il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, i cui dissidi con Raggi non sono novità degli ultimi mesi. De Vito dallo scorso anno ha dato il via a un gruppo “Crea Movimento” che raccoglie anche diversi ex delle giunte Raggi e che si pone l’obiettivo di sviluppare una proposta alternativa a quella della sindaca per Roma 2021-2026. De Vito, a tutela dell’imparzialità della presidenza dell’Aula Giulio Cesare, normalmente non partecipa alle votazioni e poche settimane fa è riuscito a farsi approvare dall’Assemblea capitolina, con il sostegno delle opposizioni, una mozione a sua prima firma che ha impegnato la sindaca a non applicare la direttiva Bolkstein agli operatori del commercio ambulante.
Si tratta quindi di quattro voti nella maggioranza M5s (De Vito, Stefàno, Sturni, Iorio) su cui il M5s capitolino non può dar per certi. A oggi il M5s può far affidamento su soli 20 consiglieri più la sindaca: quindi 21 contro i 24 di opposizione. E a breve l’Assemblea capitolina, dopo la sospensiva richiesta dalle opposizioni nelle sedute scorse, dovrà esprimersi sulla delibera inerente il piano industriale di Ama.