Alla Maratona di Roma oggi ho visto un altro mondo
Sotto un cielo azzurro, in una Roma vuota di auto e piena di musica ho visto un altro mondo, quello del popolo dello sport che tutti unisce: un mondo senza confini né limiti di Nazioni ed età, di bravi e meno bravi, di voglia di vivere e contrastare la disabilità, di volontariato e fratellanza.
Ho visto atleti correre con le maglie della ricerca per l’Alzehimer e per il cancro, ho visto maratoneti cadere ed essere soccorsi dalla Croce rossa e dalla Protezione civile e medici in bicicletta, moto e addirittura su pattini a rotelle, ho visto sorrisi, soprattutto sorrisi..merce rara al giorno d’oggi.
Ho visto 16mila persone correre per la Capitale, tra i palazzi antichi e sugli ultimi sanpietrini rimasti, 9.000 italiani e 7.500 stranieri provenienti da 115 Paesi, in questa “Jubilee edition” che ribadisce la vita contro la strategia del terrore , che vuole dimostrare che nessuno cambierà abitudini, che nessuno rinuncerà alla propria libertà: una maratona con un pensiero alle vittime di tutti i recenti attentati che lancia un messaggio oltre il Mediterraneo “ Noi non abbiamo paura!”.
Mai come oggi mi torna in mente la frase di De Coubertin “ importante non è vincere ma partecipare..non conta la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene”: questo l’insegnamento dello sport che vince sempre e comunque la sfida della paura, della malattia, della vigliaccheria…non importa il nome di chi ha vinto, oggi tutti hanno vinto.
Daniela Pieri