AL VIA IL BANDO PER L’ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA DEI RIFUGIATI
È stato pubblicato il bando relativo al nuovo progetto denominato “Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione” che vede Roma Capitale partner protagonista. Lo comunica il Campidoglio.
Tra gli obiettivi principali, spiega la nota, l’inclusione sociale dei titolari di protezione internazionale, l’accompagnamento alla piena indipendenza per chi esce dalle strutture di accoglienza della capitale (almeno 50 persone nel territorio romano), la verifica dell’efficacia e la sistematizzazione di tale modello in Italia, prendendo a riferimento esperienze affini in ambito europeo. L’amministrazione capitolina è partner del progetto, che coprirà il triennio 2018-2021 e coinvolge i Comuni di Bari, Macerata, Palermo, Ravenna insieme all’Università di Tor Vergata e alla onlus Refugees Welcome Italia. Il progetto è finanziato dal Fami, Fondo asilo migrazione e integrazione istituito dall’Unione Europea e gestito dal ministero dell’Interno. Il piano intende superare i limiti di una nuova forma di assistenzialismo con la redazione di un albo delle famiglie disponibili crea una ulteriore risorsa che si innesta nel sistema complessivo di risorse del welfare e offre un messaggio forte e chiaro di inclusione. Le famiglie interessate possono contattare Refugees Welcome e rendersi disponibili per una sperimentazione di 6 mesi, nel corso dei quali l’organizzazione le affiancherà passo dopo passo nella delicata azione di accoglienza.
“Avevamo annunciato questo progetto e finalmente possiamo farlo partire – dichiara l’assessora alla Persona, scuola e comunità solidale Laura Baldassarre – Esso ripensa globalmente tutto il modello di accoglienza che, grazie alle famiglie concentrate su numeri contenuti di persone accolte, diventa diffusa e capillare sul territorio, puntando e integrando i servizi della città dedicati all’inclusione. Ma l’efficacia di ogni iniziativa politica dipende concretamente dal contesto che la politica stessa riesce a influenzare. La sinergia tra cittadini, terzo settore e istituzioni creata da questo progetto è funzionale alla nostra visione di comunità ed interviene in un momento in cui è necessario sottolineare le responsabilità della società tutta nei confronti dei più fragili”.