AGRICOLTURA, ARRIVA “FRESCO LAZIO”, DALLA REGIONE 3 MILIONI PER LA FILIERA DEL LATTE
Tre milioni di euro per aumentare i consumi di latte. È Fresco Lazio, la misura pensata dalla Regione a sostegno delle attività che usano e somministrano latte fresco del Lazio. Il bando arriva in un momento difficile per il comparto che “risente pesantemente della crisi” economica e sociale iniziata con il Covid e mai finita. Per questo, l’obiettivo della Regione Lazio è affiancare tutte le attività commerciali, dai piccoli negozi alle grandi catene, nella vendita del latte fresco prodotto nel territorio regionale, in modo da supportare chi il latte lo produce e lo trasforma.
Dalle gelaterie, pasticcerie e bar ai ristoranti, passando per i catering, le mense e gli alberghi, fino ad arrivare alle grandi distribuzioni alimentari, il bando mette a disposizione una dotazione finanziaria di tre milioni di euro, di cui due destinati soltanto ai codici Ateco che non siano ipermercati e supermercati e discount di alimentari. Il sostegno è a fondo perduto e il contributo sarà pari al 50% della spesa effettuata esclusivamente per l’acquisto di latte fresco vaccino lavorato e trasformato nel territorio laziale. Per semplificare le procedure, la Regione, attraverso una indagine di mercato, ha fissato il prezzo di riferimento per l’acquisto di latte fresco a un euro e 40 centesimi al litro, cosicché i beneficiari del bando per ogni litro venduto avranno un ristoro di 70 centesimi. Su questa base, l’importo del contributo concedibile varia da un minimo di 500 euro, a fronte di una spesa ammissibile di almeno mille euro, a un massimo di cinquemila euro, dunque a fronte di una spesa di diecimila euro.
“Sono felice di aver onorato un impegno che avevamo assunto con la filiera del latte. Tre milioni di euro sono una cifra importante, ma questo è un inizio che intendiamo proseguire anche in futuro. Non è un impegno spot- ha detto Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste- Nelle prossime ore attiveremo una campagna di comunicazione per il latte fresco e per sostenere la produzione di questa eccellenza del Lazio. Non posso intervenire sul riparto di queste risorse importanti, ma deve essere chiaro che assessorato e direzione saranno arbitri inesorabili in questa partita che ha l’obiettivo di sostenere il costo degli allevatori”. L’assessorato oggi ha chiamato a raccolta tutti i protagonisti della filiera, dai produttori alla grande distribuzione, riuniti nella sala del Consiglio della Camera di commercio di Roma. A loro, Righini ha detto che “quello di oggi deve essere un accordo di filiera, un patto tra gentiluomini in cui ciascuno deve vedere ripagato il proprio impegno.
Sarete coinvolti l’8 febbraio presso l’assessorato per una riunione operativa sul bando. Questo confronto ci aiuterà a delineare gli aspetti decisivi. La disinformazione di questa epoca strana per cui qualcosa di naturale potrebbe nuocere alla salute- ha poi tenuto a dire l’assessore- è qualcosa che contrastiamo, dal cibo sintetico all’attacco al vino. È una autentica assurdità scientifica e vogliamo continuare a sostenere con fermezza i prodotti dell’agricoltura contro una lobby internazionale che cerca di affossarla. Crediamo che queste misure servano a riaffermare il ruolo importante dell’agricoltura. Il latte rappresenta un pilastro assoluto nella nostra tradizione alimentare”.
Diverse le realtà del settore presenti, tra cui Centrale del Latte, Cia, Confagricultura, Confesercenti, Cna, Gros e Conad, che hanno avviato la discussione con Righini che si concluderà l’8 febbraio presso l’assessorato regionale.
Il bando, che verrà pubblicato subito dopo l’8 febbraio, sarà a sportello, ovvero le domande pervenute regolarmente e ritenute ammissibili saranno valutate e liquidate fino alla concorrenza del plafond economico.
La presentazione delle domande avverrà su piattaforma online con accesso tramite Spid predisposta da LazioCrea spa, mentre la rendicontazione delle spese sostenute sarà possibile entro 120 giorni a decorrere dalla pubblicazione degli elenchi di ammissibilità.